Si attende il rimpatrio da Pola della salma di Lara dopo l’incidente in moto. Di 39 anni, era architetto
Si stanno ultimando le pratiche burocratiche in Croazia e solo dopo il nulla osta concesso dalle autorità istriane la salma della 39enne Lara Bisson, morta venerdì scorso 1 luglio in ospedale a Pola dopo lo schianto tra una motocicletta di marca Bmw e un furgone Iveco, potrà far rientro in Veneto. La donna vicentina di Noventa, di professione architetto ed stimata designer di arredamento d’interni, si trovava in vacanza assieme al compagno veneziano, Michele Polesello.
Anche lui morto per le conseguenze del violentissimo scontro stradale avvenuto poco dopo l’ora di pranzo, in pieno giorno. Il 46enne di Jesolo è deceduto sul colpo, nell’imminenza dell’incidente, mentre Lara Bisson avrebbe lottato per restare in vita per svariate ore nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale di Pola, arrendendosi nel corso della serata dello stesso giorno, purtroppo, a causa delle lesioni interne riportate nello sbalzo sull’asfalto dal sedile passeggero.
A causare il drammatico scontro, secondo le cronache locali, è stato un sorpasso azzardato compiuto dall’autista di un furgone commerciale che ha invaso la corsia di marcia dove stava viaggiando la coppia di italiani. Il 58enne alla guida, rimasto illeso, sarà denunciato dalle autorità di polizia locali per duplice omicidio stradale. Già all’indomani del dramma alcuni parenti delle due vittime hanno raggiunto l’Istria per il riconoscimento e per avviare le procedure internazionali.
Servirà ancora tempo prima di conoscere la data dei funerali dei due fidanzati veneti, che si frequentavano da mesi e avevano deciso di trascorrere pochi giorni sul litorale adriatico in Croazia. Un viaggio di relax e divertimento rivelatosi l’ultimo e il più tragico, lasciando una scia di dolore che ha raggiunto il Bassovicentino e anche Torri di Quartesolo, dove si trova lo studio professionale luogo di lavoro di Lara. Appassionata di viaggi in tutto il mondo e di montagna, lascia i propri cari costernati dal lutto improvviso. Dolore condiviso anche a Pordenone, terra d’origine del compagno Michele.