La serra fai da te con marijuana coltivata in casa ed elettricità “rubata” ai condomini
Un’altra serra fai da te finalizzata alla produzione di marijuana è stata scoperta e smantellata nel Bassovicentino. Con l’aggiunta di una novità rispetto a dinamiche precedenti già note nella zona: la coltivazione illegale di cannabis era stata allestita affidandosi a moderne tecnologie ma rubando l’energia elettrica agli occupanti di un condominio. Il furbetto ritenuto l’artefice del piano illecito, infatti, si era allacciato in modo abusivo all’impianto di fornitura elettrica dei vicini di casi, dopo che la sua fornitura era stata sospesa per il mancato pagamento delle fatture.
Il ritrovamento della mini serra è avvenuto ieri a Villaga, come conseguenza attesa di un periodo di sorveglianza nei confronti di un 58enne del posto, già noto alle forze dell’ordine per fatti analoghi. E con numerosi precedenti con la giustizia alle spalle, tanto da farne una sorta di “sorvegliato speciale”.
Per il disoccupato sulla carta O. D. D., queste le iniziali diffuse dal comando provinciale dei carabinieri dopo la denuncia del 58enne vicentino, il “vizietto” di trasgredire alle leggi e procacciarsi affari facili con la produzione e lo smercio di droga non era ancora perso del tutto a quanto apre. Almeno alla luce dei fatti recenti descritti dai militari che lo hanno denunciato due volte: per produzione e detenzione di sostanze stupefacenti e furto di energia.
Una volta presentatisi all’ingresso della palazzina dove l’uomo risulta residente, la pattuglia dei carabinieri inviata sul posto avrebbe subito notato evidenti segni di nervosismo da parte del sospettato. Grazie al mandato di perquisizione domiciliare, gli stessi membri dell’Arma giunti dalla stazione limitrofa di Barbarano Mossano hanno potuto setacciare le stanze dell’appartamento, trovando nel corso dell’ispezione 13 piantine di canapa indiana ancora acerbe, alte pochi centimetri e nascoste in una serra artigianale ma di ultima generazione.
Inoltre, sono state sequestrate anche quantità rilevanti di fertilizzanti, oltre a un sofisticato sistema automatico di ventilazione e illuminazione. Tutta l’attrezzatura, ovviamente, è stata smantellata e portata via: fornirà elementi di prova di colpevolezza a carico del “pollice verde” di Villaga che, visti i precedenti, stavolta rischia davvero di trascorrere un periodo di permanenza obbligata in carcere.