A Madrid Cop25, il summit ONU sul clima. Per il segretario Guterres il punto di non ritorno è vicino
Si è aperto a Madrid il Cop25, il summit dell’Onu sul clima. Sono 196 le delegazioni dei paesi firmatari dell’accordo di Parigi. L’incontro è stato anticipato da parole allarmanti da parte del segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres: “Il punto di non ritorno è sempre più vicino, la scelta è tra speranza e capitolazione”.
Anticipando un rapporto dell’Organizzazione meteorologica mondiale, Guterres ha confermato che, senza sorprese, il 2019 sarà tra i cinque anni più caldi. “Gli ultimi cinque anni sono stati i più caldi mai registrati”, ha detto, facendo un elenco degli effetti devastanti e sempre più spesso letali del riscaldamento globale: l’innalzamento del livello del mare, lo scioglimento delle calotte polari, la siccità.
I Paesi coinvolti, tra cui anche gli Stati Uniti nonostante Trump abbia ritirato il Paese dagli accordi del 2015, avrebbero un’alternativa. Per mantenere i cambiamenti climatici entro limiti gestibili, si dovrebbe limitare l’aumento della temperatura globale a 1,5 gradi, raggiungere la neutralità del carbonio entro il 2050 e ridurre le emissioni di gas serra del 45% rispetto ai livelli del 2010 entro il 2030. “Ciò che manca ancora è la volontà politica”, è l’affondo di Guterres, che ha comunque mantenuto aperta la “speranza”. Una speranza legata alle mobilitazioni di massa, come quelle dei “Fridays for future” di Greta Thunberg. Entro il prossimo anno dovranno essere presentati i nuovi piani nazionali di azione sul clima; l’Onu si aspetta che siano ambiziosi per poter raggiungere gli obiettivi sulle temperature previsti dall’accordo di Parigi.