Accordo Usa-Turchia sulla Siria: tregua di cinque giorni per il ritiro dei curdi
Dopo oltre quattro ore di negoziati ad Ankara, il vicepresidente americano Mike Pence annuncia l’accordo con Recep Tayyip Erdogan che ferma l’offensiva dopo 9 giorni di bombardamenti e scontri che hanno provocato centinaia di morti e 300 mila sfollati.
Gli Usa toglieranno le sanzioni alla Turchia quando lo stop alle armi diventerà permanente, mentre le milizie curde chiedono “garanzie” a Washington sul loro futuro. Il Consiglio europeo intanto condanna l’azione “unilaterale” di Ankara e chiede il ritiro delle forze turche. Inoltre la Turchia otterrà una zona di sicurezza concordata con gli Usa di circa 32 km (20 miglia) oltre il suo confine con la Siria.
Secondo l’intesa: i combattenti curdi dell’Ypg dovranno lasciare la ‘safe zone’ della Turchia, essere disarmati e le loro strutture militari distrutte. Dopo l’annuncio dell’accordo la visita del presidente turco Recep Tayyip Erdogan il 13 novembre alla Casa Bianca su invito del presidente americano Donald Trump è confermata.
Poche ore dopo arriva la dichiarazione di Aldar Xelil, politico ed ex portavoce dell’amministrazione curda: “Le forze curde sono pronte a rispettare il cessate il fuoco con la Turchia in Siria”. Il comandante delle Forze democratiche siriane (Fds), Mazlum Kobani, spiega che i curdi hanno ricevuto “garanzie” sul loro futuro da Washington. “È una vittoria della resistenza dei combattenti”, aggiunge Kobani.
Intanto l’Ue “condanna l’azione militare unilaterale della Turchia nella Siria nordorientale, che provoca inaccettabili sofferenze umane, mina la lotta contro l’Isis e minaccia pesantemente la sicurezza europea”. A ribadirlo è il Consiglio europeo, che approvato le conclusioni del vertice del 14 ottobre “ricorda che gli stati membri Ue hanno deciso di sospendere le licenze di esportazione di armi ad Ankara”.
Anche il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha avuto un colloquio telefonico con il presidente turco Recep Tayyip Erdogan. Nel corso della conversazione durata oltre un’ora, a quanto sia apprende da fonti di palazzo Chigi, Conte ha ribadito che l’Italia ritiene inaccettabile l’azione militare avviata in Siria. Durante il colloquio “non sono mancati momenti di forte tensione a fronte del fermo e reiterato invito del presidente Conte ad interrompere questa iniziativa militare, che ha effetti negativi sulla popolazione civile”. Conte ha chiesto a Erdogan di ritirare le truppe.