Accusa di Zelensky: Mosca ha deportato 200mila bambini dall’inizio della guerra
Il presidente ucraino Zelensky lancia l’allarme: “Mosca ha deportato in Russia oltre 200mila bambini ucraini dall’inizio della guerra”. Questa l’accusa, riportata dalla Cnn, con il presidente ucraino che dichiara che il Cremlino sta perseguendo una “coerente politica criminale di deportazione del nostro popolo in aree per lo più remote del Paese”. Sempre secondo Zelensky, “La Russia occupa attualmente circa il 20% del territorio ucraino”.
Secondo Mosca “Il sesto pacchetto di sanzioni contro la Russia avrà un effetto autodistruttivo per l’Unione europea”. Queste le parole, riportate dalla Tass, del ministero degli Esteri russo, secondo cui “È ovvio che gli elementi principali del prossimo pacchetto di sanzioni concordate con lo slogan della lotta alla dipendenza dalla Russia avranno un effetto autodistruttivo per l’Unione europea. Non è senza ragione che Bruxelles ha impiegato quasi un mese per costringere i paesi membri a questa decisiva’ dimostrazione di solidarietà”.
Il Cremlino non si fa intimorire dalle ingerenze straniere nella guerra. Secondo Dmitry Peskov, portavoce del Cremlino citato dalla Tass, “le consegne di armi più avanzate a Kiev da parte dell’Occidente porteranno ulteriori sofferenze all’Ucraina ma non influenzeranno l’operazione speciale della Russia”. Ed inoltre, aggiunge Peskov, “i tentativi dell’Ucraina di usare armi straniere contro obiettivi russi avranno un impatto negativo sulla situazione”. La reazione dopo l’annuncio degli Stati Uniti di voler inviare più armi a Kiev per resistere all’offensiva russa.