Affonda la nave colpita nel Mar Nero da Kiev. Putin: nostro gas insostituibile
La guerra tra Russia ed Ucraina va avanti non solo sul campo, ma anche con la comunicazione. Questa mattina l’incrociatore lanciamissili russo “Moskva” era stato colpito nel Mar Nero da un missile anti-nave Neptune delle forze di Kiev. Mosca aveva parlato di un incidente a bordo, di un guasto che aveva provocato un’esplosione. Solo dopo qualche ora c’è stata l’ammissione di un missile che aveva centrato l’obiettivo. Ora le due parti hanno due racconti sul destino della nave: da una parte Kiev che racconta di come la nave stia affondando rovesciata su un fianco; dall’altra c’è la Russia che racconta come la nave è “ancora a galla e pronta per essere rimorchiata in porto”.
Ma intanto Mosca continua nella sua propaganda di superiorità e di paese leader nel mondo. Secondo Putin “Adesso in Europa non c’è la possibilità di sostituire il gas russo”. Secondo il presidente russo “Gli attacchi dei partner europei sul rifiuto delle forniture di risorse energetiche russe destabilizzano la situazione e fanno salire i prezzi”. Da qui la richiesta di Putin a suo Governo di reindirizzare l’export di energia dai Paesi occidentali e dall’Europa all’Asia e in generale verso il Sud e l’Est e di preparare le infrastrutture per rendere possibile questo processo.
Dopo Putin ha parlato anche il portavoce del Cremlino Peskov, che ha detto: “Gli Stati Uniti potrebbero smettere di aiutare con armi l’Ucraina se volessero promuovere la pace e la stabilità nel continente europeo”. E poi un invito agli USA “dovrebbero incoraggiare l’Ucraina a soddisfare le condizioni che sono state formulate in modo molto chiaro dalla Federazione Russa”. Nelle scorse ore, il presidente americano Biden aveva parlato di una fornitura di armi a Kiev per continuare la resistenza contro l’invasore russo.