Al via la Conferenza sulla sicurezza a Monaco. Trump annuncia colloqui RussiaUsa
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Si apre oggi la Conferenza sulla sicurezza di Monaco. In Germania saranno presenti esponenti di primo piano del governo americano, da J.D. Vance al segretario di Stato Marco Rubio, ma soprattutto per l’incontro che il vice presidente Usa avrà con il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky. A Monaco, dove si terrà anche una riunione dei ministri degli Esteri del G7, le squadre negoziali di Kiev e Washington cercheranno di gettare le basi per l’atteso faccia a faccia tra Trump e Zelensky, che ancora non si è concretizzato.
Oggi “c’è un incontro a Monaco, la prossima settimana in Arabia Saudita, non con me e il presidente Putin ma con dei funzionari. Ci sarà anche l’Ucraina”, ha spiegato Trump. “Voglio che quel bagno di sangue in Ucraina si fermi. E’ troppo presto per dire come andranno le trattative”, ha spiegato Trump che non ha risposto a chi gli chiedeva a cosa potrebbe rinunciare la Russia in un accordo. “Ha conquistato una buona fetta di territorio. Forse rinuncerà a molto, forse no. Il negoziato è appena iniziato ed è troppo presto”, ha proseguito il presidente Usa. Il tycoon ha quindi ribadito di non vedere un motivo per cui un Paese come la Russia vorrebbe l’Ucraina nella Nato. “Lo hanno detto molto tempo prima di Putin” che erano contrari a Kiev nella Nato, e “penso che questo sia stato il motivo del conflitto”. Il vicepresidente Vance, in un’intervista al Wall Street Journal, poi ammonisce Mosca: gli Usa colpiranno la Russia con sanzioni e potenzialmente con azioni militari se Putin non accetterà un accordo di pace con l’Ucraina che garantisca l’indipendenza a lungo termine di Kiev.
Vladimir Putin, da parte sua, vuole organizzare quanto prima un vertice con Trump per parlare di pace in Ucraina e di altri argomenti, perché considera Washington il suo “principale interlocutore”, anche se Kiev “in un modo o nell’altro” parteciperà ai negoziati.
Il giorno dopo la telefonata fra il tycoon e il capo del Cremlino, seguita da quella tra lo stesso Trump e Volodymyr Zelensky, il commento del portavoce di Putin, Dmitry Peskov, non ha certo l’effetto di rasserenare il presidente ucraino e i leader europei, che manifestano tutta la loro inquietudine e irritazione per la mossa di Trump. Anche se, in serata, lo stesso tycoon ha provato a tranquillizzare Kiev, assicurando che sarà al tavolo dei negoziati.
Zelensky ha detto che “non è stato piacevole” vedere che Trump ha chiamato il Cremlino prima di rivolgersi a lui. “Non accetteremo alcun negoziato bilaterale sull’Ucraina senza di noi”, ha aggiunto. Forte anche la reazione di Kaja Kallas, che ha manifestato tutti i timori per un possibile accordo a tempi di record fra Trump e Putin che tagli fuori l’Europa: “Qualsiasi soluzione rapida sull’Ucraina è un affare sporco”, e “non funzionerà”, ha tuonato la responsabile della politica estera della Ue. Ma Peskov ribatte affermando che “gli europei dovranno probabilmente parlare con Washington per chiedere un posto” al tavolo delle trattative.