Alta tensione Cina – Taiwan. Giappone: “Da Pechino addestramento intimidatorio”
C’è tensione in Asia dopo che la Cina ha effettuato una serie di esercitazioni militari intorno all’isola di Taiwan. Il locale Ministero della Difesa di Taipei ha riferito di aver rilevato un totale di 26 jet militari e 9 navi da guerra cinesi intorno all’isola, all’indomani della fine delle manovre di tre giorni su vasta scala decisi in risposta all’incontro di Los Angeles tra la presidente di Taipei Tsai Ing-wen e lo speaker della Camera americana Kevin McCarthy.
Pechino ha infatti simulato durante gli ultimi tre giorni attacchi di precisione e blocchi intorno all’isola durante le esercitazioni, inviando dozzine di aerei da combattimento e bombardieri. “L’aeronautica militare, la marina e gli equipaggi missilistici a terra di Taiwan stanno monitorando e rispondendo da vicino” ha detto il ministero in una nota. La vita a Taiwan è proseguita normalmente nonostante le tensioni, senza segni di panico o interruzione, e anche i voli civili intorno all’isola, compreso lo Stretto di Taiwan, non hanno accusato alcuna interruzione.
La presidente di Taiwan Tsai Ing-wen ha definito irresponsabile il comportamento della Cina e ha ricordato di aver anche autorizzato pienamente il segretario alla Difesa a rispondere secondo le competenze militari e il ministro la terrà sempre informata. “Malgrado le esercitazioni militari cinesi siano terminate, l’esercito nazionale e la squadra di sicurezza nazionale – ha concluso la presidente – continueranno a mantenere le loro posizioni e a difendere il Paese, per favore state tranquilli e tifate ancora una volta per l’esercito nazionale che è in prima linea a proteggere la nostra patria”.
Anche il Giappone ha ribadito l’importanza della pace e della stabilità nello Stretto di Taiwan e ha espresso profonda preoccupazione per la crescente attività condotta congiuntamente dalle forze armate cinesi e russe nelle acque attorno all’Arcipelago nipponico. Il ministro della Difesa giapponese ha descritto le operazioni militari della Cina come un “addestramento intimidatorio” per prendere il controllo di mare e aria intorno all’isola.