Attacco al bus del Borussia: è terrorismo
Si rafforza la pista jihadista dietro all'attacco che ha colpito il pullman della squadra di calcio del Borussia Dortmund che martedì si stava recando allo stadio per affrontare il Monaco nei quarti di andata di Europa League. La polizia ha arrestato un 25enne iracheno di Wuppertal.
Nel mirino degli inquirenti anche un 28enne tedesco di Froendenberg. Entrambi appartengono agli ambienti estremisti islamici del Nordreno-Vestfalia e sono accusati di essere vicini allo Stato islamico. Per la Procura dunque si tratta quasi certamente di un "attacco terroristico" anche se la dinamica è anomala e "il motivo esatto resta incerto".
Gli ordigni esplosi contenevano delle punte metalliche. Una di queste si è conficcata nel poggiatesta di uno dei sedili del bus. Quindi il bilanacio di un giocatore e un poliziotto feriti, poteva essere molto più grave. Gli ordigni, che avevano una capacità esplosiva di oltre 100 metri, contenevano esplosivo militare convenzionale e sarebbero stati realizzati da una persona esperta secondo la Sueddeutsche Zeitung. Sarebbero inoltre stati azionati a distanza nel momento esatto in cui è passato l'autobus.
Ai due uomini si è arrivati partendo anche dalla lettera di rivendicazione trovata vicino al bus su cui vi era scritto: "Nel nome di Allah misericordioso e compassionevole". Nel testo si fa anche riferimento all'attentato di Anis Amri a dicembre a Berlino e si sostiene che i Tornado tedeschi stiano partecipando all'uccisione dei musulmani nel Califfato dello Stato islamico, per cui a partire da subito gli sportivi e altre personalità di spicco "in Germania e nelle altre nazioni crociate" sono "sulla lista della morte dello Stato islamico".
Archiviata dunque l'altra rivendicazione, che attribuiva le esplosioni ad ambienti antifascisti. I gestori di Indymedia, il portale sul quale il documento era stato caricato martedì sera in forma anonima, affermano che si tratta di un falso messo in circolazione da neonazisti.