Brasile: accuse e insulti nell’ultimo dibattito tra Lula e Bolsonaro. Domenica il ballottaggio
Ultimo dibattito in Brasile tra Bolsonaro e Lula prima del ballottaggio di domani. Un confronto che gli osservatori hanno definito “teso e aggressivo dal primo minuto alla fine senza sorprese”, ma “senza spunti nuovi tali da determinare un ribaltamento del quadro attuale”. Al momento i sondaggi vedono in lieve vantaggio il leader di sinistra Luiz Inacio Lula da Silva (Pt) sull’attuale presidente di destra Jair Bolsonaro (Pl).
Uno scambio di accuse ed insulti più che un confronto su problemi e soluzioni per il Paese. Bolsonaro ha definito l’avversario un “ladro”, mentre il leader del Pt ha risposto chiamandolo uno “squilibrato”. Lula ha poi accusato Bolsonaro di aver adottato una politica estera che ha isolato il Brasile dal resto del mondo. “Nessuno vuole parlare con il Brasile e nessun Paese vuole ricevere Bolsonaro. Siamo più isolati di Cuba”, ha detto Lula secondo cui l’attuale capo di Stato si sarebbe posto in contrasto con molti leader mondiali, principalmente europei, per le contestate politiche ambientali e climatiche.
Ma Bolsonaro ha replicato: “Stiamo avanzando nell’accordo di libero scambio con l’Unione Europea. Il mondo arabo ci accoglie a braccia aperte. Di recente ho parlato con il presidente Biden. Stiamo andando molto bene nel mondo”. Il presidente uscente ha anche detto che accetterà il risultato del ballottaggio qualunque esso sia. Ma non tutti ne sono convinti anzi, molti analisti pensano che l’esercito digitale di Bolsonaro possa aiutarlo a contestare i risultati in caso di sconfitta, diffondendo accuse infondate di brogli.
Proprio l’aumento esponenziale della circolazione di ‘fake news’ a ridosso delle elezioni, ha spinto il tribunale elettorale a varare quelle che alcuni esperti definiscono le più severe limitazioni alla libertà di parola mai imposte nella giovane democrazia del Paese. Nei giorni precedenti e successivi al secondo turno delle elezioni presidenziali del 30 ottobre, alle aziende di social network come YouTube e Meta è stata concessa solo un’ora di tempo, per rimuovere i contenuti problematici. Le piattaforme inadempienti, rischiano multe fino a 150mila reais (circa 28mila euro) all’ora e potranno essere bloccate sui server brasiliani fino a un massimo di 24 ore. Inoltre, è stata vietata la pubblicità elettorale a pagamento online nei due giorni prima e il giorno dopo le elezioni. La corte può intervenire senza la richiesta di un pubblico ministero o la presentazione di una denuncia.
Sul fronte ambiente, la Corte Suprema del Brasile chiederà al nuovo governo di riattivare un fondo internazionale da un miliardo di dollari per proteggere la foresta amazzonica e arginare la deforestazione dilagante, se non incentivata neppure osteggiata dall’attuale presidente Bolsonaro che di fatto, ha congelato il fondo dopo il suo insediamento nel 2019. Lo stesso Bolsonaro ha poi indebolito le misure di protezione ambientale in Amazzonia, mettendo al primo posto l’agricoltura commerciale e l’estrazione mineraria, antidoti a suo dire, per ridurre la povertà. Di conseguenza, la deforestazione è aumentata, sulla spinta dal disboscamento illegale e dall’estrazione dell’oro.