Brexit: Johnson punta al libero scambio e il Regno Unito non farà concorrenza sleale
La Gran Bretagna ha divorziato dall’Europa, ma Bruxelles è pronta “ad offrire un accordo molto ambizioso che includa tariffe e dazi zero su tutte le merci”. Lo ha detto il capo negoziatore della Ue Michel Barnier presentando la bozza di mandato per la trattativa sulle relazioni future con Londra. Barnier ha però ricordato che “il Regno Unito non potrà più beneficiare dei diritti e dei vantaggi economici se il 31 dicembre lascerà il mercato unico e l’unione doganale”.
“Il nostro obiettivo è di concludere un partenariato ambizioso con il Regno Unito”, ma “restiamo lucidi. La migliore relazione con l’Ue è e resterà di restare nell’Ue. Quando non si è membri dell’Ue si ha una situazione diversa e meno favorevole”, ha detto Barnier.
Il premier britannico Johnson da parte sua ha ribadito che Londra vuole un accordo fondato sul “libero scambio”, che “non richiede alcun allineamento alle regole e agli standard” Ue. Johnson lo ha ribadito, illustrando in tono netto la sua piattaforma negoziale, da chiudere in teoria entro 11 mesi, in vista di un accordo sulle relazioni future post Brexit. In risposta al capo negoziatore della Ue, Michel Barnier, il premier Tory ha assicurato che su queste materie, a rischio di concorrenza sleale per i 27, Londra avrà standard elevati, ma senza accettare di regolarle “in un trattato”: “Non vedo la necessità di vincolarci con un accordo con l’Ue”.
Boris Johnson guarda al futuro del suo paese come a quello di un supereroe: che, subita la trasformazione, diventa “campione potenziato” del libero commercio e non ha bisogno di accettare le norme Ue. Il commercio globale ha bisogno “di un Paese pronto a togliersi gli occhiali da Clark Kent, saltare nella cabina telefonica ed emergere con il suo mantello, come il supereroe potenziato del diritto delle popolazioni della Terra a comprare e vendere liberamente tra loro”. “Il Regno Unito è pronto per quel ruolo”, ha dichiarato il premier britannico.
Johnson ha quindi affermato che l’indice di povertà assoluta è calato nel globo in 30 anni da oltre il 30 “al 10%” della popolazione mondiale grazie alle politiche di libero commercio. Politiche che il suo governo rivendica e di cui il Regno Unito deve restare “un campione” per il bene “del mondo”, ha detto: criticando “i protezionisti” che stanno prendendo piede “a Bruxelles, in Cina o a Washington, agitando in giro dazi come randelli”.
Il Regno Unito “si impegna a non fare concorrenza sleale” verso l’Unione Europea, ha poi assicurato Johnson nel suo primo discorso dopo l’avvio della Brexit, il periodo di transizione durerà fino al 31 dicembre prossimo. “Non intraprenderemo una corsa spietata verso il basso, non abbiamo lasciato l’Ue per minare gli standard europei, non ci impegneremo in alcun tipo di dumping, commerciale, sociale o ambientale”.
Per quanto riguarda Gibilterra, Johnson: Londra intende negoziare con Bruxelles sulle relazioni future post Brexit “in nome di tutto il Regno Unito”, rocca di Gibilterra inclusa, ha sottolineato il premier Johnson, rispondendo a un reporter che gli chiedeva un commento sull’intenzione dell’Ue di condizionare l’estensione di ogni accordo commerciale a Gibilterra a un preliminare compromesso fra Londra e Madrid sulle rivendicazioni spagnole. “La nostra sovranità su Gibilterra è indivisibile”, ha detto.
La replica di Barnier: “Nella discussione col Regno Unito su Gibilterra apriremo un tavolo parallelo specifico, come del resto già previsto, ma su ogni punto la Spagna dovrà dare il suo assenso”. Barnier lo ha dichiarato, presentando la bozza di mandato per la trattativa sulle relazioni future col regno unito. La versione definitiva del documento sarà approvata dal consiglio Ue all’inizio di marzo, e dopo potranno iniziare i negoziati.