‘Carta dei valori’: Salvini, Meloni ed Orban firmano il manifesto dei sovranisti europei
I partiti della destra europea uniti nella “Carta dei valori” firmata tra gli altri da Lega, Fratelli d’Italia e Fidesz del primo ministro ungherese Viktor Orban. Nel testo si sottolinea che: “L’uso delle strutture politiche e delle leggi per creare un superstato europeo è una manifestazione della pericolosa ingegneria sociale del passato, che deve indurre a una legittima resistenza”.
“Nel dibattito sul futuro dell’Europa, iniziato di recente – si legge nell’appello – non deve mancare la voce dei partiti interessati alla libertà delle nazioni e al sentimento dei popoli europei, che rappresentano cittadini legati da una tradizione europea. Tutti i tentativi di trasformare le istituzioni europee in organismi che prevalgono sulle istituzioni costituzionali nazionali creano confusione, minano il senso dei trattati, mettono in discussione il ruolo fondamentale delle costituzioni degli Stati membri, e le controversie sulle competenze che ne derivano sono di fatto risolte con la violenta imposizione della volontà di entità politicamente più forti su quelle più deboli. Tutto ciò distrugge le basi per il funzionamento della comunità europea come comunità di nazioni libere”.
Secondo la Carta dei valori, il consenso deve “rimanere il mezzo fondamentale per raggiungere una posizione comune nell’Unione”. I recenti tentativi di aggirare questa procedura o le idee sulla sua abolizione minacciano di escludere alcuni paesi dall’influenza sul processo decisionale e di trasformare l’Unione in una forma speciale di oligarchia. Questo potrebbe portare all’annullamento di fatto degli organi costituzionali nazionali, compresi i governi e i parlamenti, ridotti alla funzione di approvare decisioni già prese da altri”.
”Siamo convinti che la cooperazione delle nazioni europee dovrebbe essere basata sulle tradizioni, il rispetto della cultura e della storia degli stati europei, sul rispetto dell’eredità giudaico-cristiana dell’Europa e sui valori comuni che uniscono le nostre nazioni, e non puntando alla loro distruzione”.
Ribadita la centralità della famiglia. I partiti firmatari affermano inoltre la “convinzione che la famiglia è l’unità fondamentale delle nostre nazioni. In un momento in cui l’Europa sta affrontando una grave crisi demografica con bassi tassi di natalità e invecchiamento della popolazione, la politica a favore della famiglia dovrebbe essere la risposta rispetto all’immigrazione di massa. Siamo convinti che la sovranità in Europa sia e debba rimanere in capo alle nazioni europee. L’Unione europea è stata creata da queste nazioni per raggiungere obiettivi che possono essere raggiunti più efficacemente dall’Unione rispetto ai singoli Stati membri”.
Il punto caldo è l’accentramento dei poteri in seno all’Ue. “I limiti delle competenze dell’Unione sono fissati dal principio di attribuzione- tutte le competenze non conferite all’Unione appartengono agli Stati membri, nel rispetto del principio di sussidiarietà. Attraverso una costante reinterpretazione dei trattati da parte delle istituzioni dell’Unione europea negli ultimi decenni, queste delimitazioni si sono spostate significativamente a svantaggio degli stati. Tutto ciò è incoerente con i valori fondamentali dell’Unione e sta portando a un calo della fiducia delle nazioni europee e dei loro cittadini nei confronti di queste istituzioni”.
“Per fermare e invertire questa tendenza -prosegue l’appello- è necessario creare, oltre al principio di attribuzione esistente, un insieme di competenze inviolabili degli Stati membri dell’Unione europea, e un meccanismo appropriato per la loro protezione, con la partecipazione delle Corti costituzionali nazionali o di organismi equivalenti. Tutti i tentativi di trasformare le istituzioni europee in organismi che prevalgono sulle istituzioni costituzionali nazionali creano confusione, minano il senso dei trattati, mettono in discussione il ruolo fondamentale delle costituzioni degli Stati membri, e le controversie sulle competenze che ne derivano sono di fatto risolte con la violenta imposizione della volontà di entità politicamente più forti su quelle più deboli”.
Lapidario il commento di Letta del Pd dopo la firma di Lega e Fratelli d’Italia. “Non si può stare allo stesso tempo con l’europeismo e con Orban. Non si può essere sostenitori insieme di Draghi e di Orban. Semplicemente, non si può”.