Clima, al via la Cop28 a Dubai. Onu: “Triplicare gli sforzi”

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Si è aperta oggi a Dubai la Cop28: parteciperanno oltre 200 governi da tutto il mondo e durerà fino al 12 dicembre. È il 28esimo incontro annuale delle Nazioni Unite sul clima: si discuterà su come limitare e prepararsi ai futuri cambiamenti climatici. In particolare il vertice sarà concentrato sull’obiettivo di 1,5 gradi C di limitazione del riscaldamento globale e sull’eliminazione dei combustibili fossili, tema chiave proprio negli Emirati Arabi Uniti, una delle dieci principali nazioni produttrici di petrolio al mondo.

Al vertice partecipano appunto i governi di tutto il mondo ma anche Ong ambientaliste, think tank, imprese e gruppi religiosi. Si contano però i grandi assenti: il presidente americano Joe Biden, il capo di stato cinese Xi Jinping e, per motivi di salute, Papa Francesco. Cina e Stati Uniti saranno comunque rappresentati dai propri delegati.
L’Onu lancia un appello a fare molto di più. Giorni fa il segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres, aveva detto che i leader devono interrompere il ciclo mortale del riscaldamento del pianeta perché senza cambiare rotta, ci stiamo dirigendo verso un disastroso aumento della temperatura di tre gradi centigradi entro la fine del secolo, il che si traduce in una serie di conseguenze disastrose per il Pianeta, con eventi meteorologici estremi. Come tra l’altro sta già accadendo in molte parti del mondo.

Oggi è atterrata a Dubai la premier la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni: ad accoglierla l’ambasciatore italiano Lorenzo Fanara. Domani presenzierà a diversi incontri: dopo la cerimonia di apertura del Wolrd Climate Action Summit, la Meloni parlerà all’evento “Transforming Food Systems in the face of Climate Change” durante il quale verrà adottata, con l’adesione dell’Italia, la “Emirates Declaration on Sustainable Agriculture, Resilient Food Systems, and Climate Action”. Nel pomeriggio la premier interverrà all’evento di alto livello “Global Stocktake – Adaptation” mentre sabato a quello nazionale in plenaria. Al summit partecipa anche il ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica con il ministro Gilberto Pichetto Fratin e la sottosegretaria Vannia Gava.


Domani arriverà il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg
, e prenderà parte a un panel con altri leader su come la Nato affronta gli impatti sulla sicurezza dal cambiamento climatico. Oggi intanto si è raggiunto un accordo storico sul cosiddetto “Fondo “perdite e danni” (Loss and Damage Fund) reso operativo nella plenaria di apertura. Lo rileva il Climate Action Network (Can), la più grande rete al mondo con oltre 1.900 Ong in più di 130 paesi che lavorano insieme per combattere la crisi climatica.