Conflitto in Ucraina, Peskov: “Noi pronti alla soluzione politica, Kiev dice no”
Per una soluzione politica del conflitto in Ucraina sembra ci voglia ancora molto tempo. Secondo il portavoce del Cremlino Peskov, citato dalla Tass, “La Russia è pronta al dialogo su un accordo politico ma l’Ucraina rifiuta qualsiasi opportunità pur essendo in una situazione non facile”. Inoltre, la situazione al fronte non sembra in miglioramento: secondo quanto riferisce il capo della Commissione statale ucraina per la regolamentazione dell’energia atomica Oleg Korikov, l’Agenzia internazionale per l’energia atomica ha registrato esplosioni nell’area della centrale nucleare di Zaporizhzhia. Korikov ha anche aggiunto: “la minaccia per la centrale nucleare è cresciuta, perché non cè certezza che i sistemi di sicurezza funzionino”.
Sempre sul fronte, l’Ucraina potrebbero ricevere dagli Stati Uniti carri armati Abrams a settembre. Secondo Politico i tank arriveranno probabilmente sul campo di battaglia ucraino a settembre, mentre le forze di Kiev cercano di riconquistare il territorio in una controffensiva che sta prendendo piede. Inoltre il piano prevede l’invio di una prima parte di carri armati in Germania nel mese di agosto, dove saranno sottoposti alla ristrutturazione finale per poi essere spediti in Ucraina all’inizio di settembre.
A tenere banco è anche il corridoio del grano, accordo da cui la Russia si è tirata indietro. Secondo il ministro degli esteri italiano Antonio Tajani “Stiamo spingendo affinché si possa mantenere il dialogo sul corridoio del grano”, che aggiunge: “sosteniamo l’azione diplomatica della Turchia. A pagare il prezzo della sospensione dell’accordo sono soprattutto i popoli africani. La via proposta da Putin, cioè ‘vi mandiamo noi il grano gratis’ non è la via giusta. Poi se non si torna all’accordo i prezzi dei cereali aumenteranno”.