Convegno Sovranisti a Madrid, presente Salvini: “Basta finanziare organismi sovranazionali”

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Matteo Salvini partecipa alla kermesse dei Sovranisti in corso di svolgimento a Madrid. Nella capitale spagnola, tantissime bandierine dei tredici Paesi, in rappresentanza dei partiti che aderiscono al partito dei patrioti europei, sono state poste su ognuno dei 2.000 posti a sedere nell’enorme sala che ospita il convegno. Fuori dalla sala alcuni banchetti con dei gadgets: i classici cappellini, non rossi come quelli di Trump, ma bianchi, con la scritta in blu ‘Patriots.eu’.

Dice Salvini nel suo intervento: “Quante volte di fronte al fallimento delle politiche europee ci siamo sentiti rispondere che non hanno funzionato per non aver ceduto abbastanza sovranità. Basta con questa presa in giro, con chi ci dice cosa mangiare, quali macchine guidare”.

Poi il leader della Lega aggiunge: “E’ l’ora di esprimere liberamente le nostre opinioni. E’ ora di smettere di finanziare gli organismi sovranazionali, come l’Oms, che difendono interessi delle multinazionali e non dei cittadini, o realtà come la Cpi che mette sullo stesso piano i terroristi di Hamas e un premier liberamente eletto come Bibi Netanyahu”. Poi incalza: “Il cambiamento cui aspirano i Patrioti europei guarda oltre oceano agli Stati Uniti, dove Trump in pochi giorni ha dimostrato che la rivoluzione del buon senso è possibile, con la politica dell’America first ha ridato voce a milioni di cittadini che si sentivano abbandonati dalle élite, sicurezza, difesa dei confini, primato nazionale, meno tasse, meno burocrazia, tutela del lavoro e del potere d’acquisto e questi devono essere i capisaldi della nostra rivoluzione europea. L’Europa è libertà, il burqa non è Europa, il gender non è Europa, il terrore e la violenza islamica non sono Europa”.

Alla kermesse ha partecipato anche il premier ungherese Viktor Orban che saluta con entusiasmo l’arrivo di Donald Trump alla Casa Bianca. “Il tornado di Trump ha cambiato il mondo: ora siamo mainstream. Ieri per alcuni eravamo il passato, una follia, ora siamo il futuro. Siamo molti, forti e grandi. Ora la squadra è molto unita – evidenzia -. L’Ungheria è la prova vivente che è possibile, che ce la possiamo fare”. Oltre Salvini e Orban, hanno preso parte alla kermesse la leader di Rn Marine Le Pen, l’olandese del Pvv Geert Wilders e il padrone di casa di Vox, Santiago Abascal.

Il convegno ha vissuto anche attimi di tensione
quando un’attivista del movimento Femen ha inscenato una protesta sotto il palco. Aveva appena preso la parola l’estone Martín Helme, quando un’attivista si è tolta la maglietta, mostrando le scritte antifasciste e si è buttata sotto il palco. E’ stata fermata dalle forze dell’ordine. “Il fascismo non farà un passo avanti”. Questo il messaggio di protesta.