Crisi Ucraina, Putin: “Gli interessi della Russia non sono negoziabili”
Sulla crisi in Ucraina la Nato si attende un attacco su larga scala e precisa che “è il momento più pericoloso per la sicurezza europea da generazioni”. Il Pentagono conferma l’invio nei paesi baltici di un battaglione di 800 uomini di fanteria dall’Italia, nonché otto F35 e 20 elicotteri d’attacco Apache dalla Germania, mentre altri 12 elicotteri dello stesso tipo saranno spostati dalla Grecia in Polonia. Intanto l’Ucraina ha chiesto ai suoi connazionali di lasciare “immediatamente” la Russia. Lo rende noto il ministero degli Esteri di Kiev.
Stati Uniti e Unione europea preparano intanto un pacchetto di sanzioni che mirano a danneggiare l’economia russa tagliando i rapporti bancari “corrispondenti” tra le banche russe prese di mira e le banche statunitensi che consentono pagamenti internazionali. Dopo la sfida di Vladimir Putin sul Donbass, Joe Biden ha già firmato un bando sugli investimenti e le attività commerciali e finanziarie da parte degli americani nelle regioni separatiste dell’Ucraina. Nel pacchetto di sanzioni a cui l’amministrazione Usa sta lavorando, ci sarebbe anche il divieto alle istituzioni finanziarie statunitensi di elaborare transazioni con le principali banche russe. Lo riporta il sito della Reuters citando tre persone a conoscenza del dossier.
Il ministero degli Esteri cinese però si dice contrario all’imposizione di sanzioni contro la Russia e si augura che tutte le parti coinvolte nella crisi ucraina cerchino di risolvere la questione attraverso il dialogo, mantenendo la calma ed esercitando moderazione: lo ha ribadito oggi ai media il portavoce del ministero, Hua Chunying, secondo quanto riporta il Guardian.
Papa Francesco in un appello al termine dell’udienza generale del mercoledì, in Aula Paolo VI ha dichiarato: “Ho un grande dolore nel cuore per il peggioramento della situazione in Ucraina. Nonostante gli sforzi diplomatici delle ultime settimane si stanno aprendo scenari sempre più allarmanti. Vorrei appellarmi a quanti hanno responsabilità politiche perché facciano un serio esame di coscienza davanti a Dio, che è dio della pace e non della guerra”. Bergoglio ha poi concluso: “Prego tutte le parti coinvolte perché si astengano da ogni azione che provochi ancora più sofferenze alla popolazione”.