Draghi in Libia: “Ricostruire un’antica amicizia e aumentare interscambio”
Prima visita all’estero del presidente del Consiglio Mario Draghi che è giunto questa mattina a Tripoli accompagnato dal ministro degli Esteri Luigi Di Maio. L’obiettivo della missione del premier è quella di riaffermare una leadership italiana oscurata negli ultimi mesi dall’egemonia turca in Tripolitania e da quella russa in Cirenaica.
Tornano quindi ad aprirsi alcuni spiragli diplomatici ed economici tra i due Paesi. Nel colloquio con il primo ministro libico Abdulhamid Dabaiba a Tripoli ci sarebbe la volontà riportare l’interscambio economico e culturale ai livelli di 5-6 anni fa. “Una delle questioni più importanti – ha detto il premier Abdulhamid Dabaiba – da riattivare è l’Accordo di amicizia del 2008, a cominciare dalla costruzione dell’autostrada. Prevediamo un aumento della collaborazione nell’elettricità e nell’energia”.
Il premier Draghi sottolinea come questo sia un momento unico per la Libia dove ora c’è un governo di unità nazionale legittimato dal Parlamento che sta procedendo alla riconciliazione nazionale. “Il momento è unico per ricostruire quella che è stata un’antica amicizia” ha dichiarato Draghi che ha aggiunto: “Un requisito essenziale per procedere con la collaborazione è che il cessate il fuoco continui”.
Il dossier immigrazione: “Esprimiamo soddisfazione per quello che la Libia fa nei salvataggi e nello stesso tempo aiutiamo e assistiamo la Libia. Ma il problema – sottolinea Draghi – non è solo geopolitico, è anche umanitario e in questo senso l’Italia è uno dei pochi Paesi che tiene attivi i corridoi umanitari”. Con l’intesa in Europa sulla redistribuzione degli arrivi che latita da mesi, per Roma, tocca anche fare da soli. Il governo potrebbe voler favorire lo stop ai flussi sin dal Fezzan, la regione desertica che occupa il Sud della Libia dove, tradizionalmente, è la Francia ad esercitare la sua influenza diplomatica.
Nell’incontro bilaterale tra Draghi e il Primo Ministro Abdulhamid Dabaiba è in programma anche una discussione sulla cooperazione sanitaria nella lotta al Covid che potrebbe essere firmata domani.
C’è poi un pacchetto di investimenti sul quale l’Italia può puntare dato che una delle richieste del primo ministro libico è quella di riaprire al più presto a investitori e ditte italiane. Tra i progetti da recuperare, c’è il raddoppio della cosiddetta “autostrada della pace”; frutto del Trattato d’amicizia Italia- Libia siglato da Silvio Berlusconi e Muammar Gheddafi nel 2008.
La questione energetica: la presenza dell’Eni in Libia è un pilastro strategico sia per Tripoli sia per Roma e, negli ultimi mesi, ha visto emergere al suo fianco la concorrenza anche diplomatica della Turchia che si estende a tutto il Mediterraneo Orientale. Ieri una delegazione di Enav, guidata dall’Ad Paolo Simioni, ha incontrato il Ministro dei Trasporti libico Muhammad Salem Al-Shahoubi e il Presidente della Libyan Civil Aviation Authority Mustafa Benammar per pianificare gli interventi necessari al rilancio dell’aviazione civile del paese nordafricano e favorire il ripristino dei collegamenti diretti con l’Italia e l’Europa.