Elezioni Iran, Pezeshkian è il nuovo presidente
Il deputato riformista ed ex ministro della Sanità iraniano Massoud Pezeshkian ha vinto il ballottaggio delle 14esime elezioni presidenziali e diventerà il nono leader della Repubblica islamica. Pezeshkian ha battuto l’ultraconservatore Saeed Jalili. Le elezioni sono state convocate anticipatamente dopo la morte in un incidente aereo, il 19 maggio, del presidente ultraconservatore Ebrahim Raisi. “Tendereremo la mano dell’amicizia a tutti; siamo tutti popolo di questo paese; dovremmo usare tutti per il progresso del paese”, così il neo eletto presidente Massoud Pezeshkian. Parlando alla tv di Stato il riformista ha ringraziato i suoi sostenitori venuti a votare “con amore e per aiutare” il Paese.
Secondo i media l’affluenza sarebbe stata del 50% con l’orario di chiusura dei seggi era stato spostato dalle 18 alla mezzanotte per favorire partecipazione. Pezeshkian ha ottenuto 16.384.403 voti contro i 13.538.179 del suo rivale ultraconservatore Saeed Jalili, espressi in un totale di circa 58mila seggi in Iran e 314 seggi in oltre 100 Paesi stranieri. Al ballottaggio presidenziale hanno partecipato circa 30.530.157 (49,8%) dei 61.452.321 elettori aventi diritto, aggiungo le autorità iraniane.
Da parte degli attivisti della diaspora iraniana all’estero sono stati fatti molti appelli per boicottare le elezioni. Tra questi l’attivista politico ed ex detenuto Hossein Ronaghi, in un videomessaggio sulla sua pagina Instagram, ha definito le elezioni un teatrino ridicolo e finto. “La bassa partecipazione – ha sottolineato Ronaghi – è stata una scelta potente delle persone per un cambiamento nel sistema ed è un’espressione di solidarietà per raggiungere la democrazia e la libertà”.
Un gran numero di cittadini e attivisti iraniani ritiene che le elezioni non siano democratiche poiché il Consiglio dei Guardiani, l’organo che sceglie chi può competere nelle elezioni ed è da molti ritenuto estremista, consente solo ad un numero limitato di candidati di partecipare alla corsa. Molti cittadini protestano anche contro i presunti brogli mentre è stato condiviso sui social media l’hashtag #ElectionCircus, che invitava a non votare.