Il candidato democratico Raphael Warnock vince il ballottaggio in Georgia contro la rivale repubblicana Kelly Loeffler. Ad annunciarlo è la Cnn, le cui proiezioni vedono il vantaggio di Warnock salire al 50,5%.
“Mi congratulo anche con il popolo della Georgia per l’affluenza ancora una volta da record, proprio come a novembre, per eleggere due nuovi senatori, invitando all’azione e chiedendo ai nostri leader eletti di porre fine a questo stallo e farci progredire come nazione”, si legge in una dichiarazione del presidente eletto Joe Biden sull’esito del voto in Georgia.
Il primo network a proiettare vincitore Warnock paradossalmente è stato Newsmax, la tv via cavo conservatrici promosse da Donald Trump contro Fox News. Poi è stato lo stesso reverendo a tenere una sorta di discorso della vittoria.
Warnock ha voluto ricordare che sua madre, cresciuta raccogliendo tabacco e cotone durante l’estate, è stata in grado di votare per lui: “Le mani di 82 anni che ha usato per raccogliere cotone per altri sono andate al seggio e hanno scelto il figlio più giovane per essere senatore degli Stati Uniti”, ha detto il reverendo, ultimo di 12 figli.
Nell’altro duello anche il democratico Jon Ossoff ha rivendicato la vittoria nel ballottaggio per un seggio al Senato nelle elezioni in Georgia: “Grazie per la fiducia che mi avete dato. Con umiltà ringrazio le persone della Georgia per avermi eletto al Senato degli Stati Uniti”, ha detto Ossoff. Secondo il Ny Times, il democratico avrebbe il 50,19% dei voti, contro il 49,81% del repubblicano uscente David Perdue. “Grazie per la fiducia che avete riposto in me, in questo momento di crisi in cui il Covid-19 continua a infuriare nel nostro Stato e nel nostro Paese, in cui centinaia di migliaia di persone hanno perso la vita e milioni hanno perso le fonti di sostentamento, le famiglie della Georgia hanno difficoltà a portare cibo in tavola”, ha proseguito, “ora dobbiamo unirci”.
Il 33enne Ossoff, giornalista investigativo e astro nascente del partito, potrebbe diventare il più giovane senatore dal 1973, dopo il primato proprio di Biden.
Qualora dovessero venire confermate le vittorie dei due dem, il partito dell’Asinello avrebbe 50 senatori come i repubblicani, ma la vicepresidente Kamala Harris farebbe da ago della bilancia. Se invece il Grand Old Party conquistasse almeno uno dei due seggi, manterrebbe la maggioranza e Joe Biden sarebbe costretto a negoziare ogni legge e ogni nomina.
I due senatori repubblicani uscenti si erano allineati totalmente sulle posizioni di Trump, che nella notte ha evocato nuovi brogli mentre oggi proverà a ribaltare i voti del collegio elettorale nell’ultima occasione utile, quando il Congresso si riunirà in seduta plenaria per certificare la vittoria di Biden in un clima d’assedio. Fuori dal Congresso infatti sono attese migliaia di fan di Trump per protestare contro i ‘brogli’. E, dentro Capitol Hill, una dozzina di senatori e decine di deputati repubblicani tenteranno inutilmente l’ultima spallata contestando i voti del collegio elettorale negli Stati più contesi. Il ruolo più difficile sarà quello di Mike Pence, chiamato a presiedere l’assemblea e a dichiarare la vittoria di Biden. Trump, secondo la Cnn, lo ha minacciato di conseguenze politicamente “dannose” se non ribalterà il risultato ma il vicepresidente gli ha detto che non crede di avere i poteri per farlo.