Erdogan vince il referendum costituzionale. L’opposizione protesta
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Recep Tayyip Erdogan vince il suo referendum costituzionale, seppur con un margine bassissimo. I “Sì” alle riforme che gli assegneranno tutti i poteri nel paese hanno ottenuto il 51,3 per cento dei consensi, contro il 48,7 dei “No”. Secondo l’emittente Haberturk, l’affluenza è stata dell’86%. Dopo un terzo dello scrutinio, il ‘sì’ appariva in nettissimo vantaggio; tuttavia con lo spoglio nelle grandi città e nei centri dell’ovest del Paese il ‘no’ ha iniziato una lenta rimonta che ha ristretto il margine di vantaggio del fronte pro Erdogan. Con questa percentuale così risicata Erdogan è pronto comunque a cambiare il volto del paese.
L’opposizione però minaccia brogli, sostenendo che molti voti non sono validi, perché un alto numero di certificati elettorali non presenterebbero il timbro ufficiale. Il conteggio, riferisce il sito di Sozvu, di queste schede anomale è stato possibile per la controversa decisione della Commissione Elettorale (Ysk) che ha deciso di considerarli validi fino a che eventuali contestazioni non accerteranno che si tratti di schede false. Le contestazioni vengono oltre che dal Chp, anche dall’Hdp, espressione della minoranza curda.
“La Turchia ha preso una decisione storica di cambiamento e trasformazione” che “tutti devono rispettare, compresi i Paesi che sono nostri alleati”, ha detto Erdogan, nel suo primo discorso dopo la vittoria. “La Turchia ha preso la sua decisione con quasi 25 milioni di cittadini che hanno votato sì, con quasi 1,3 milioni di scarto. È facile difendere lo status quo, ma molto più difficile cambiare”, ha detto Erdogan, ringraziando i leader dei partiti che hanno sostenuto il ‘Sì’ al referendum. “Voglio ringraziare ogni nostro cittadino che è andato a votare. È la vittoria di tutta la nazione, compresi i nostri concittadini che vivono all’estero. Questi risultati avvieranno un nuovo processo per il nostro Paese”, ha concluso il presidente turco.