Finlandia e la Svezia presentano le rispettive domande di adesione alla Nato
Gli ambasciatori di Finlandia e Svezia, Klaus Korhonen e Axel Wernhoff, hanno formalmente presentato la richiesta di adesione all’Alleanza al segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, oggi nel quartier generale della Nato a Bruxelles. Quest’ultimo ha dichiarato: “Questo è un momento storico in un momento critico per la nostra sicurezza. Speriamo di concludere rapidamente il processo di adesione.
La situazione ad Azovstal. “Ci sono ancora molte persone rimaste ad Azovstal e continuiamo a negoziare per farle uscire da lì”: lo ha dichiarato alla Bbc il vice ministro della Difesa ucraino Hanna Maliar affermando anche che l’operazione di salvataggio dell’acciaieria Azovstal sarà conclusa solo quando tutti i difensori di Mariupol saranno stati evacuati nei territori sotto il controllo ucraino. Per Maliar, gli appelli dei politici di Mosca a processare per crimini di guerra alcune delle persone prelevate dalle acciaierie “sono stati fatti molto probabilmente per la propaganda interna della Russia”.
Sul fronte diplomatico gli Usa fanno sapere, tramite il portavoce del dipartimento di Stato americano, Ned Price, in un briefing con la stampa, che “la Russia non ci ha dato nessun segnale che una conversazione tra Blinken e Lavrov possa essere utile e costruttiva in questo momento”. Price ha sottolineato che l’ambasciatore statunitense a Mosca, John Sullivan, “continua ad avere incontri con le sue controparti”. Così come l’amministrazione Usa ha contatti limitati con la delegazione diplomatica della Russia a Washington. Il segretario di Stato americano e il ministro degli Esteri russo non si parlano dallo scorso febbraio.
Secondo quanto riporta il quotidiano russo Kommersant, citando il vicepresidente della Duma di Stato russa, Pyotr Tolstoj, la camera bassa del Parlamento russo (Duma) valuterà il possibile ritiro del Paese dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), così come dall’Organizzazione mondiale del commercio (Wto). Secondo la sua dottrina, la Russia non può essere la prima a lanciare un attacco nucleare, può lanciarlo solo come rappresaglia: lo ha detto il vice primo ministro russo, Yury Borisov, secondo quanto riporta l’agenzia Interfax.