Fronti infuocati quello di Ucraina e Kazakistan: dipendenti del consolato Usa via dal Paese
Fronti infuocati quello di Kazakistan e Ucraina e in entrambi gli scenari c’è lo zampino della Russia. Gli Usa hanno autorizzato i dipendenti non essenziali del consolato a lasciare il Kazakistan, mentre il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg dopo la riunione dei ministri degli Esteri, ha sottolineato che sul fronte ucraino, il rischio di un conflitto con la Russia è reale. “La settimana prossima”, con il Consiglio Nato-Russia, ha aggiunto Stoltenberg, “Mosca ha l’occasione” di dimostrare “se vuole seriamente intraprendere la strada del dialogo”.
Nel frattempo, il Dipartimento di Stato americano ha autorizzato i dipendenti non essenziali del consolato Usa a lasciare il Kazakistan, dove le rivolte scoppiate per gli aumenti delle bollette del gas hanno provocato decine di morti.
Il presidente kazako, Kassym-Jomart Tokayev, lo ricordiamo, con il supporto delle truppe inviate da Mosca, ha ordinato ai militari di “sparare per uccidere e senza preavviso” sui manifestanti. In un discorso alla nazione, ha poi escluso qualsiasi negoziato “con criminali e assassini” e avvertito che “l’operazione antiterrorismo continua”, anche con una squadra speciale di uomini che darà la caccia a quelli che lui ha definito “terroristi”, ma che sono in realtà gli attivisti che hanno animato le proteste degli ultimi giorni.
Tokayev – che da tre giorni guida anche il Consiglio nazionale per la sicurezza, dopo aver ‘defenestrato’ Nursultan Nazarbayev, ‘padrone’ incontrastato del Paese per tre decenni – ha ribadito che “figure straniere” hanno giocato un ruolo chiave in quanto sta accadendo e ha colto l’occasione per scagliarsi contro i servizi di sicurezza kazaki, che non hanno previsto la crisi.
Non a caso l’ex capo dei servizi di sicurezza kazaki, Karim Masimov, è stato arrestato per alto tradimento. Appena ieri la testata online kazaka Orda.kz aveva dato la notizia dell’arresto di Samat Abish, numero due dei servizi di sicurezza kazaki (Knb) e nipote di Nazarbayev. Il sito internet aveva successivamente smentito la notizia, sostenendo che la fonte fosse errata. E dopo che la stessa testata aveva anche dichiarato che l’ex presidente aveva lasciato il Paese insieme alle figlie, oggi è arrivato un Tweet del suo portavoce: “L’ex presidente del Kazakhstan, Nazarbaev, si trova nella capitale kazaka, appoggia il governo della repressione e sollecita il sostegno popolare”. Sempre secondo la stessa fonte, Nazarbaev sarebbe in “contatto diretto” con il presidente Tokaev, che lui stesso ha scelto come suo successore dopo le dimissioni nel 2019.
Oggi incontro Putin–Tokayev. Il Cremlino ha reso noto che il presidente russo, ha avuto un “lungo colloquio” con il suo omologo kazako con l’obiettivo di “ristabilire l’ordine” nel paese dopo le proteste senza precedenti degli ultimi giorni. Secondo una nota diffusa da Mosca, “i due presidenti si sono scambiati opinioni sulle misure adottate per ristabilire l’ordine in Kazakistan” ed è stato concordato che rimarranno costantemente in contatto.