Fumata nera nel primo giorno del Consiglio Europeo. Scontro Italia-Olanda sul Recovery Fund
E’ fallito il primo giorno di Consiglio europeo sul Recovery Fund. Le posizioni dei 27 leader restano molto distanti. Il negoziato è entrato nel vivo solo dopo cena, quando il presidente del Consiglio Charles Michel ha messo sul tavolo una nuova proposta.
Non è quella risolutiva però perché dopo 13 ore di vertice i leader, ancora lontani su tutto, si sono dati appuntamento ad oggi dopo con il premier Conte che ha annunciato una sua proposta alternativa.
Sembra quasi uno scontro Italia-Olanda, ma stavolta non è una questione calcistica. La proposta del premier olandese Mark Rutte sulla governance del Recovery fund “è incompatibile con i trattati e impraticabile sul piano politico”. Lo avrebbe detto il premier Giuseppe Conte.
Ma l’Olanda insiste, non cede e tiene il punto sulla governance dei piani nazionali di ripresa e di resilienza, necessari per accedere alla Recovery and Resilience Facility, cuore di Next Generation Eu, il piano per la ripresa dalla crisi provocata dalla pandemia di Covid-19. Malgrado il presidente del Consiglio Conte abbia fatto notare, con un intervento articolato sul piano giuridico, che la posizione olandese non è linea con le norme comunitarie, L’Aja non ha cambiato posizione. Anzi.
Da qui l’insistenza sul ruolo del Consiglio, che nella proposta di Charles Michel dovrebbe dare il via libera alla valutazione della Commissione a maggioranza qualificata , ovvero il 55% dei Paesi membri, cioè almeno 15 Paesi su 27, che devono rappresentare almeno il 65% della popolazione dell’Unione Europea.
I capi di Stato e di governo dell’Unione si sono quindi ritrovati a cena nel Consiglio Europeo, per elaborare una seconda proposta di compromesso sulla quale i diplomatici dovrebbero poi lavorare nella notte. Il presidente del Consiglio Europeo Charles Michel ha visto prima la cancelliera Angela Merkel e il presidente francese Emmanuel Macron, per poi incontrare in bilaterale prima il premier olandese e poi quello ungherese Viktor Orban, i due ossi più duri nel negoziato sull’Mff 2021-27, il Quadro Finanziario Pluriennale dell’Ue, e sul Recovery Plan.
Appuntamento ad oggi per la seconda giornata di lavori.