Funerali di Ismail Haniyeh a Teheran e il Medio Oriente si infiamma. Tajani: la situazione è “preoccupante”

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Tensione altissima in Medio Oriente. Sono iniziati questa mattina a Teheran i funerali ufficiali di Ismail Haniyeh, ucciso nella capitale iraniana da un raid missilistico attribuito a Israele. Una folla in lutto si è radunata nell’Università di Teheran, nel centro della città, esponendo i ritratti del leader di Hamas e bandiere palestinesi L’Iran secondo alcuni media della regione, avrebbe chiuso temporaneamente il spazio aereo e si preparerebbe a colpire Israele, secondo alcuni media della regione. Khamenei avrebbe ordinato di attaccare direttamente lo Stato ebraico, secondo quanto riferito ieri dal New York Times, dopo che un missile israeliano ha ucciso a Teheran il leader di Hamas.

In mattinata è circolata anche la notizia della morte del comandante dell’ala militare di Hamas Mohammed Deif, ucciso nel raid israeliano del 13 luglio a Kahn Younis. Lo rende noto l’esercito israeliano. Il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant ha dichiarato che l’assassinio di Deif è “un passo fondamentale per sradicare Hamas”.

Stop ai voli per Israele. La United Airlines, che aveva già sospeso i voli lo scorso ottobre per poi ripristinarli a giugno, ha annunciato una nuova sospensione per ragioni di sicurezza. “A partire dal volo di questa sera da Newark Liberty a Tel Aviv, sospenderemo per motivi di sicurezza il nostro servizio quotidiano a Tel Aviv mentre valutiamo i prossimi passi. Continuiamo a monitorare da vicino la situazione e prenderemo decisioni sulla ripresa del servizio concentrandoci sulla sicurezza dei nostri clienti e degli equipaggi”, afferma la compagnia aerea a CBS News. Anche Delta Airlines ha confermato la sospensione dei voli fino al 2 agosto “a causa del conflitto in corso nella regione”.

Antonio Tajani: la situazione è “preoccupante”. Per il ministro degli Esteri la preoccupazione aumenta perché gli scontri si moltiplicano e la polveriera è sempre più vicina al fuoco. Ma, al momento “non sembrano essere imminenti reazioni che portino a una escalation distruttiva”.

Guido Crosetto: “Unifil può evitare ulteriore escalation”. Per il ministro della Difesa, “la presenza dei militari di Unifil in quella zona può essere l’elemento che non consente lo scontro diretto, può essere l’elemento di pacificazione, certo con le garanzie di sicurezza per il personale per il quale la mia preoccupazione è costante: non c’è giorno in cui io non mi chieda ‘e se succede qualcosa?’ ai nostri 1.200 militari. Oggi ritengo che non siano più a rischio dei giorni scorsi, non sono un target diretto ma potrebbero essere coinvolti incidentalmente in scontri tra le parti ed io ho espresso preoccupazione ai miei omologhi israeliano e libanese”. Le parole del ministro sono arrivate durante una informativa alla Camera.