Gaza, Israele: “Entreremo via terra”. Guterres al valico di Rafah: “Ho il cuore a pezzi”
Operazione di terra, distruzione dei “nidi di resistenza” e nuova “realtà di sicurezza”. Sono le tre fasi con le quali Israele intende eliminare Hamas nella Striscia. Lo ha svelato alla Knesset il ministro della difesa Yoav Gallant. L’esercito israeliano fa sapere intanto che 20 persone sotto i 18 anni sono tra i 200 ostaggi tenuti a Gaza dopo gli attacchi di Hamas del 7 ottobre. L’Idf ha precisato che tra i 10 e i 20 ostaggi hanno più di 60 anni.
Secondo l’esercito, la maggior parte degli ostaggi sarebbe viva. Mosca sarebbe in contatto con Hamas per cercare di ottenerne il rilascio. Sale intanto ad almeno 17 morti il bilancio delle vittime dell’attacco aereo di ieri contro la chiesa ortodossa di San Porfirio a Gaza. L’Idf ammette: “Abbiamo colpito un muro vicino, è stato un incidente”.
E il conflitto rischia di allargarsi. Le sirene d’allarme suonano sia nel Sud che nel Nord di Israele, per lanci di razzi provenienti da Gaza e dal Libano. Il portavoce dell’esercito israeliano fa sapere che circa 30 razzi sono stati lanciati dal Libano verso Monte Dov, nel nord di Israele, a ridosso del confine. L’Idf ha risposto con il fuoco di artiglieria “uccidendo un’unità di terroristi”.
Si continua intanto ad attendere l’apertura del valico di Rafah, l’unico varco per la Striscia di Gaza non controllato da Israele, attualmente chiuso nonostante l’apertura annunciata ieri per consentire il passaggio degli aiuti umanitari verso il territorio palestinese. Sul posto il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres che lancia un appello: “È impossibile essere al valico di Rafah e non avere il cuore a pezzi. Dietro queste mura ci sono due milioni di persone a Gaza senza acqua, cibo, medicine, carburante.Da questa parte, questi camion hanno ciò di cui hanno bisogno. Dobbiamo farli spostare, il prima possibile, quanti sono necessari” scrive Guterres su X.
Domani ci sarà anche lui al vertice organizzato al Cairo dal presidente egiziano al Sisi sulla crisi tra Israele e Gaza. Sarà presente anche la premier italiana Giorgia Meloni che poi – a quanto apprende l’Adnkronos da fonti israeliane – “molto probabilmente” volerà anche in Israele per una visita di poche ore durante la quale ribadirà il sostegno dell’Italia allo Stato ebraico dopo gli attacchi di Hamas del 7 ottobre. In agenda un incontro con il premier israeliano Benyamin Netanyahu.