Gaza, le forze di Tel Aviv circondano Khan Younis. Strage di soldati israeliani nella Striscia
Khan Younis è accerchiata. Completamente. La principale città del sud della Striscia di Gaza, ritenuta una roccaforte di Hamas, è ora in mano alle forze israeliane che hanno anche eliminato decine di terroristi e preso possesso di magazzini e armi. Lo ha reso noto il portavoce militare delle Idf, Daniel Hagari.
Un’operazione complessa cui hanno preso parte unità di paracadutisti e mezzi blindati, assistiti da unità di commando. L’esercito di Tel Aviv ha anche chiesto ai civili che abitano in sei rioni della città di lasciare le proprie case e spostarsi immediatamente nella zona umanitaria ad al-Mawasi. Una questione di “sicurezza” scrive su X il portavoce delle Idf per i media arabi, Avichay Adraee.
La prospettiva di una tregua, dunque, sembra ancora lontana. È di stamattina la conferma che 21 soldati israeliani sono rimasti uccisi ieri pomeriggio nella Striscia, in quello che al momento è il più sanguinoso degli scontri con Hamas da quando è iniziata l’operazione di terra alla fine di ottobre. La maggior parte di loro è caduta a causa di un’esplosione di un razzo che ha colpito un deposito e un edificio che erano stati minati per una demolizione controllata. Un razzo anticarro lanciato da “terroristi” – spiega il portavoce militare delle Idf, Daniel Hagari – ha colpito l’edificio dove si trovavano i soldati.
L’attacco si è verificato nel campo profughi di Maghazi nella Striscia di Gaza. Un episodio che ha scatenato i commenti delle forze politiche e di governo. Su tutte quella del premier israeliano Benyamin Netanyahu che ha parlato di “uno dei giorni più pesanti dall’inizio del conflitto” ma ha anche assicurato che non per questo “Israele smetterà di combattere fino alla vittoria totale”.
Intanto Josep Borrell avvisa Netanyahu: “Dobbiamo a cominciare a parlare in maniera automatica dell’applicazione dei due Stati. E una cosa deve essere chiara: Israele non ha alcun diritto di veto all’autodeterminazione del popolo palestinese, riconosciuta dalle Nazioni Unite” Così l’Alto Rappresentante Ue per la Politica Estera nella conferenza stampa al termine del Consiglio di Associazione Ue-Egitto.