Giappone, Naruhito è il nuovo imperatore
In Giappone si chiude un’era. Questa mattina l’imperatore Akihito ha abdicato, lasciando il Trono del Crisantemo al suo primogenito Naruhito. L’85enne è stato il primo sovrano del dopoguerra a lasciare il trono per il suo erede. L’imperatore emerito, nel corso del suo regno, ha lavorato instancabilmente per la riconciliazione nazionale, guadagnandosi stima e affetto in patria e all’estero.
E nel pronunciare il suo primo discorso, Naruhito è voluto partire dall’esempio che il suo precedessore, ma padre prima di tutto, gli ha trasmesso: “Rifletterò profondamente il corso seguito da Sua Maestà l’imperatore emerito. Prego per la felicità del popolo e per la pace del mondo“. Queste le sue parole, con la moglie Masako al fianco. Particolare da notare, visto che la consorte ex diplomatica giapponese era presente solo nella seconda parte della cerimonia, e non alla prima quella in cui Naruhito ha ereditato i simboli e i sigilli imperiali, riservata ai soli uomini adulti della famiglia reale.
Naruhito ha detto di voler “essere pronto per i suoi tempi”. Ha dalla sua qualche vantaggio, come ad esempio essere cresciuto alla fine del conflitto bellico e lontano dall’ombra ingombrante di suo nonno Hirohito. Questo lo spifferano i conoscitori di corte. Ma anche il suo percorso da principe ereditario lo può aiutare. Laureato in Storia, ha studiato per due anni a Oxford, dove ha fatto ricerca sulla storia della navigazione lungo il Tamigi. Gioca a tennis, suona la viola, è appassionato di jogging e di montagna. Un curriculum di tutto rispetto, il ritratto di un uomo che sembra conciliare il “lavoro” e la famiglia.
“Prometto che penserò sempre alle persone, che starò loro vicino, che agirò in accordo con la Costituzione e che adempierò alla mia responsabilità come simbolo dello Stato e dell’unità del popolo giapponese”. Questo le prime parole della sua nuova era Reiwa di Naruhito nella Camera del pino del Palazzo imperiale. E’ il 126esimo imperatore del Giappone.
La partecipazione popolare all’evento non è stata altissima. Nonostante la pioggia abbia dato tregua, la mattina del passaggio di consegne davanti alle mura del Palazzo Imperiale c’era qualche centinaio di persone. D’altronde, lamentano i sudditi, fuori dalle mura non sono stati montati maxischermi, quindi chi voleva vedere qualcosa ha seguito da casa, in televisione.Il popolo guarda con curiosità la nuova era. Alcuni giapponesi esprimono i loro dubbi, visto che il padre Akihito era amatissimo, con livelli di consenso superiori a quelli di qualsiasi politico, sempre all’altezza delle sfide di un Paese che durante l’era Heisei ha conosciuto stagnazione economica, crisi di identità e terribili disastri naturali.
Ed il popolo giapponese dovrà attendere ancora per vedere l’imperatore dal vivo. Intanto sabato Naruhito e la sua consorte Masako avranno quattro impegni pubblici, ma la grande celebrazione con la parata e i banchetti con capi di Stato e le teste coronate straniere sarà addirittura a ottobre.