Gli Usa dimezzano la presenza in Afghanistan. Contrasti su politica estera: Mattis si dimette
Dopo aver annunciato il ritiro delle truppe Usa dalla Siria gli Stati Uniti hanno deciso di dimezzare la presenza delle proprie truppe in Afghanistan. Secondo quanto riportano i media statunitensi saranno 7000 soldati richiamati.
Due cambi di rotta in politica estera che hanno indotto il segretario della Difesa, Jim Mattis, a rassegnare le dimissioni: “Ho avuto il privilegio di servire questo paese. Sono orgoglioso dei progressi degli ultimi due anni, il presidente Donald Trump merita un segretario alla Difesa con idee che sono allineate alle sue”.
Nella lettera di dimissioni, il capo delle Pentagono dunque cita divergenze con il presidente nei rapporti con gli alleati e osserva come Trump meriti un segretario alla Difesa con idee in linea con le sue. Mattis infatti, già nelle ultime settimane, aveva mostrato di avere idee in netta contrapposizione con Trump, dal dispiegamento di forze armate al confine con il Messico al ritiro dalla Siria. Secondo indiscrezioni, “Mat Dog” è stato colto alla sprovvista dall’annuncio: una decisione quella di abbandonare la Siria della quale era all’oscuro. Mattis non sarebbe stato informato neanche sulle valutazioni in corso per ridurre la presenza americana in Afghanistan.
L’uscita di Mattis lascia l’ennesimo pesante vuoto all’interno dell’amministrazione e provoca nuove critiche a Trump che, annunciando la sua uscita su Twitter, aveva parlato di pensionamento per Mattis e non di dimissioni.