Guaidò torna in Venezuela: bagno di folla a Caracas
Il breve esilio di Juan Guaidò si è concluso. Il leader dell’opposizione venezuelana, riconosciuto presidente ad interim da diversi Paesi occidentali, dopo l’annuncio, è tornato in Venezuela. Guaidò aveva lasciato il paese lo scorso 22 febbraio. Aveva oltrepassato il confine con la Colombia per assistere e coordinare il tentativo di far entrare in Venezuela gli aiuti umanitari ricevuti da Usa, Canada e altri paesi “amici”.
“Entriamo in Venezuela da cittadini liberi, che nessuno ci dica il contrario”. E’ il messaggio postato su Twitter da Guaidò, appena rientrato all’aeroporto di Caracas, sfidando l’arresto minacciato dal presidente Nicolas Maduro.
Applaudito da una folla che ha scandito il suo nome insieme allo slogan “sì, se puede” (sì si può), l’autoproclamato presidente ad interim ha salutato i diplomatici presenti all’aeroporto di Caracas, e ha detto ai giornalisti presenti di sentirsi sicuro “che molto presto riusciremo a porre fine all’usurpazione“, in riferimento al governo del presidente Maduro. Negli stessi minuti ha twittato: “Sono già nella nostra terra amata, ci stiamo muovendo verso dove mi aspetta il nostro popolo”.Guaidò è uscito senza impedimenti dall’aeroporto di Caracas, è salito su una vettura ed è partito in direzione della piazza Alfredo Sadel, nella zona di Las Mercedes (est di Caracas). Lì lo aspettavano migliaia di persone. “Non saranno le minacce e le persecuzioni che ci fermeranno, siamo più forti che mai, e il nostro sguardo si volge verso il futuro”, ha detto Guaidò, prendendo la parola nella piazza gremita.Intanto dagli Stati Uniti arriva un messaggio chiaro al governo: “Il rientro sicuro di Juan Guaidò in Venezuela è della massima importanza per gli Usa. Qualsiasi minaccia, violenza o intimidazione contro di lui non sarà tollerata e avrà una risposta rapida”, ha twittato il vicepresidente Usa Mike Pence. “Il mondo sta guardando. Al presidente ad interim Guaidò deve essere consentito di ritornare in Venezuela in modo sicuro”, ha aggiunto.