Guerra in Medio Oriente, Biden: “Tregua ancora possibile”

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L’accordo per un cessate il fuoco a Gaza “è ancora possibile”. Ad esserne convinto è Joe Biden. In un’intervista alla Cbs – registrata prima che fosse pubblicata, giovedì scorso, la dichiarazione congiunta con Egitto e Qatar che invitava Hamas e Israele a tornare al tavolo dei negoziati – il presidente Usa spiega: “Il piano che ho messo insieme, approvato dal G7 e dal Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, è ancora fattibile. Sto lavorando letteralmente ogni singolo giorno con tutta la mia squadra per fare in modo che ciò accada e per evitare l’escalation in una guerra regionale. Ma ciò può facilmente accadere”.

A pesare sul rilancio dei colloqui previsti per il 15 agosto per la definizione di un accordo sulla tregua e Gaza e il rilascio degli ostaggi è l’attacco israeliano su una scuola di Gaza City, che secondo Hamas ha provocato almeno 93 morti, tra cui 11 bambini. Un bilancio fortemente contestato dall’Idf che parla di “cifre gonfiate”: nella scuola c’era una “sala di comando di Hamas e della Jihad islamica” e nel raid sono stati uccisi “19 terroristi”, sostiene l’esercito israeliano. Una fonte israeliana avrebbe riferito alla Cnn che il leader di Hamas Yahya Sinwar vuole un accordo di cessate il fuoco che ponga fine alla guerra a Gaza. Diversamente “nessuno sa cosa voglia Bibi”, ha detto, riferendosi al primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu.

Israele si prepara intanto all’escalation. Lo ha dichiarato il ministro della Difesa Yoav Gallant ai nuovi soldati arruolati nelle brigate Kfir e Nahal. “I nostri nemici, Iran e Hezbollah, minacciano di farci del male in modi che non hanno mai tentato prima, ma coloro che ci proveranno dovranno affrontare una risposta da parte nostra come mai prima” ha dichiarato, aggiungendo: “Abbiamo capacità significative e spero che ci ripensino e non scatenino una guerra su altri fronti. Sono cose che non vogliamo, ma dobbiamo essere preparati perché potrebbero accadere”.

Masoud Pezeshkian frena. Il presidente iraniano avrebbe convinto l’ayatollah Ali Khamenei a rinviare l’attacco contro Israele – per rispondere all’uccisione, il 31 luglio scorso a Teheran, del leader di Hamas Ismail Haniyeh – a dopo la formazione del nuovo governo. E’ quanto scrive il giornale kuwaitiano al Jarida, che cita una fonte iraniana.