Guerra in Ucraina, Leopoli è sotto attacco. Stoltenberg: allerta sulle armi chimiche
Guerra in Ucraina, giorno numero 18. Le sirene antiaeree hanno suonato per tutta la notte anche nella parte nord-ovest del paese, quella ritenuta meno soggetta ad eventuali attacchi da parte delle milizie russe. Ma così non è stato.
Secondo il Kyiv Indipendent, Leopoli è sotto attacco. La città sarebbe oggetto di bombardamenti con missili, ed esplosioni sono state sentite anche a Kherson. L’allerta raid aerei è scattata anche a Kiev, Kharkiv e Dnipro. Ed a proposito della capitale ucraina, il presidente Zelensky ha detto: “I russi possono prendere Kiev solo se la radono al suolo”. L’allarme sulla modalità degli attacchi è stato lanciato anche dal segretario generale della Nato Jens Stoltenberg: “Dobbiamo restare vigili, perché è possibile che la Russia possa pianificare operazioni con armi chimiche e questo sarebbe un crimine di guerra”.
I negoziati tra le parti continuano come ha confermato il consigliere di Zelensky Mykhailo Podolyak che ha twittato: “Le trattative con la delegazione russa sono ora in corso in formato video continuo. Sono stati creati speciali sottogruppi di lavoro. Le posizioni dell’Ucraina sono determinate dalle precedenti direttive”.
Le videoconferenze potrebbero non bastare per trovare una soluzione, ecco perchè i dialoghi potrebbero spostarsi in Israele. A lanciare l’indiscrezione è il Jerusalem Post, secondo cui una fonte diplomatica lo avrebbe rivelato dopo il colloquio telefonico di Zelensky con il primo ministro israeliano Naftali Bennett. La stessa fonte ha spiegato però che Israele non sarebbe sicuro di voler ospitare i colloqui.
Zelensky rassicura anche sulla situazione rifugiati e afferma: “Tutti i corridoi umanitari concordati hanno funzionato. Sono state evacuate 12.729 persone. Il convoglio umanitario arriverà a Mariupol a breve. A causa della complessità del percorso hanno dovuto passare la notte a Berdyansk”. I corridoi umanitari sono stati aperti già da qualche giorno, e Kiev ha precisato che i 7 civili uccisi nelle scorse ore mentre scappavano dall’Ucraina non li avevano utilizzati.