Guerra in Ucraina, Zelensky chiede più armi. La Russia propone una risoluzione per i rifugiati
Nel ventesimo giorno di guerra in Ucraina, arriva la richiesta di aiuto di Volodmyr Zelenzky: “Le armi che gli alleati occidentali forniscono all’Ucraina in una settimana ci durano per 20 ore, per questo siamo costretti a riutilizzare gli equipaggiamenti sottratti ai russi”. Lo ha detto in un videocollegamento con i leader dei paesi nordici e baltici, insistendo: “Aiutandoci, aiuterete voi stessi”. Ma Zelensky sembra alzare bandiera bianca sull’annessione al Patto Atlantico: “L’Ucraina si rende conto che non è nella Nato. Abbiamo sentito per anni parlare di porte aperte, ma abbiamo anche sentito dire che non possiamo entrarci, e dobbiamo riconoscerlo”.
La risposta alla richiesta di aiuto del presidente ucraino è arrivata dalla Gran Bretagna. Boris Johnson ha dichiarato: “Tu ci sfidi giustamente a fare di più, e noi tutti sappiamo che dobbiamo e possiamo fare di più”. Intanto il Regno Unito ha inserito altri 350 nomi di oligarchi russi che sono stati sanzionati nel paese, con congelamento di asset reperibili nel Regno Unito e divieto di viaggio. Tra loro anche l’ex presidente russo Medvedev e l’attuale ministro della difesa Shoigu.
E sulla situazione umanitaria, secondo le Nazioni Unite ci sono quasi 3 milioni di rifugiati, muove i primi passi anche la Russia. L’ambasciatore russo all’Onu Nebenzia vuole proporre una risoluzione, spiegando: “Abbiamo deciso di introdurre la nostra bozza perché nel testo di quella di Francia e Messico proposta in Consiglio di sicurezza ci sono paragrafi che non riguardano la situazione umanitaria. La metteremo ‘in blu’ presto. Secondo le procedure, dovrà quindi essere messa al voto entro ventiquattr’ore”. Ma Nebenzia ha nuovamente insistito sul non fare entrare l’Ucraina nella NATO.