Guerra Russia-Ucraina, le truppe di Kiev conquistano Kherson. Zelensky: “la città è nostra”
Quella di venerdì 11 novembre è stata una giornata importante nella guerra Russia-Ucraina. La CNN ha annunciato: “L’esercito ucraino è entrato nella periferia della città di Kherson”. Subito dopo è arrivata la conferma di Kiev, che sta costruendo un sistema di difesa più forte per difendere il Paese: “La regione di Mykolaiv è libera dai russi”. Il presidente ucraino Zelensky esulta: “Kherson è nostra”. La città è senza energia elettrica e lo sarà per almeno un mese. Aperti 53 procedimenti per crimini di guerra contro le truppe di Mosca.
Attacchi russi. Ricordiamo che in precedenza le truppe russe avevano attaccato un edificio residenziale della stessa città, causando morti e feriti. Nel frattempo, il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha affermato: “La guerra continuerà fino a quando Putin non lascerà l’Ucraina”. Secca la risposta del Cremlino: “La fine del conflitto avverrà quando gli obiettivi saranno raggiunti. Il ritiro delle truppe russe da Kherson non è una umiliazione”.
Bandiera ucraina a Kherson. Mentre i russi annunciano di aver completato il ritiro da Kherson, una grande bandiera ucraina è stata appesa nel centro della città. Lo mostrano alcune immagini comparse sui social media e riportate dai media internazionali. La bandiera forse è stata appesa dalla resistenza attiva in città. Durante la ritirata le truppe di Mosca hanno fatto saltare almeno sette ponti nella regione meridionale.
Notizie da Mosca. Il ministero della Difesa russo rende noto che oltre 30mila soldati e 5mila mezzi militari e armamenti sono stati trasferiti sulla sponda sinistra del fiume Dnipro, proprio a causa della ritirata da Kherson.
Il Cremlino replica a Biden. Il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov risponde al capo della Casa Bianca dicendo: “L’operazione militare speciale in Ucraina può finire con il raggiungimento dei suoi obiettivi, o il raggiungimento degli obiettivi attraverso negoziati di pace, il che è possibile”.
Sul fronte dei negoziati interviene il senatore russo Sergei Tsekov: “I negoziati tra Mosca e Kiev avranno sicuramente luogo, ma i tempi del loro svolgimento dipendono dalla posizione dei partner dell’Ucraina”, facendo riferimento agli Stati Uniti e ai paesi europei. Per il membro del Comitato per gli affari internazionali del Consiglio della Federazione russa, “i negoziati tra Russia e Ucraina alla fine avranno luogo, ma saranno molto difficili, molto complicati. Se continuano a alimentare il conflitto, non ci saranno negoziati”.