Il M5S perde pezzi in Europa: quattro se ne vanno per un percorso autonomo
Il M5S perde pezzi in Europa. Piernicola Pedicini, Rosa D’Amato, Ignazio Corrao ed Eleonora Evi, escono dalla delegazione pentastellata presente in Europa per “proseguire un percorso politico autonomo”. Lo annuncia l’europarlamentare Pedicini in una nota. “Non mi faccio cacciare, sono io che me ne vado” che, si definisce “una persona scomoda per il vertice”.
Le motivazioni. “Con l’addio al M5s – si legge nella nota – i quattro eurodeputati rinnovano il proprio impegno a favore delle battaglie di cui sono stati portavoce in questi anni, mettendo al primo posto la difesa del pianeta e la tutela della salute dei cittadini. La decisione è stata resa necessaria dall’impossibilità di portare avanti con coerenza la difesa di questi temi, all’interno della delegazione del M5s, il cui operato oggi diverge irrimediabilmente sia dall’impegno preso con gli elettori che dalle aspirazioni originarie del MoVimento”.
Per Corrao, sono tanti i motivi che lo hanno spinto ad uscire: ai tanti e pregressi “aggiungiamo la triste recente consuetudine di venire aggrediti per aver difeso il nostro programma elettorale, come la posizione intransigente contro il MES che portò al primo procedimento disciplinare oppure il recente voto contro la PAC, in linea con il nostro programma e con tutte le associazioni ambientaliste, ma che ci è valso vari schizzi di fango da parte del movimento che si è schierato con PD e Forza Italia. Ma di giravolte politiche, di risonanza mediatica inferiore, ne abbiamo viste anche altre, sulle foreste, sulla tutela degli animali, sulle rinnovabili, sul gas e l’idrogeno da fonte fossile o ancora sulla TAV, sul TAP o sull’ILVA”.
“Se si è deciso di cambiare programmi dopo il voto, non c’è niente di illegale, ma non mi si può rimproverare perché non ho intenzione di farlo. Se dovevamo fare le stesse cose che fanno quelli che c’erano prima potevamo dedicarci al nostro lavoro ed evitare di dedicare 10 anni di vita a creare alternative. Io ritengo di avere il dovere di portare avanti quelle istanze di tutela del territorio, dell’ambiente e di politiche commerciali ed economiche alternative a quelle perpetrate da anni dal partito unico, a favore dei grandi e contro i piccoli”.
“Mi chiedo se non si dovrebbe dimettere chi contravviene al nostro statuto svendendo il nostro programma elettorale, chi prova a giustificare oggi in modo improbabile (avete sentito anche voi la supercazzola “avalliamo il nuovo MES ma siamo contrari e con noi al governo non sarà mai attivato”? E allora perché abbiamo attaccato per mesi quelli che avevano avallato e ratificato gli altri strumenti di austerity? Neanche loro li hanno attivati finora) ciò che è inaccertabile”, si legge nel lunghissimo post di Corrao su Facebook.