La Cina contro gli Usa, dopo il sostegno di Trump alle proteste pro-democrazia ad Hong Kong
Il governo di Hong Kong esprime “rammarico” per la firma di Donald Trump all’ ‘Hong Kong Human Rights and Democracy Act’, il pacchetto di misure a sostegno delle proteste pro-democrazia, in corso da oltre 5 mesi nell’ex colonia.
Il presidente americano Trump in una dichiarazione fa sapere: “Ho firmato i provvedimenti per rispetto nei confronti del presidente Xi, della Cina e di Hong Kong”, ha dichiarato Trump. “I provvedimenti sono stati realizzati con la speranza che i leader e i rappresentanti della Cina e di Hong Kong saranno capaci di regolare amichevolmente le loro divergenze, portando alla pace e alla prosperità di lungo periodo per tutti”, ha detto Trump.
Ma la Cina si è detta profondamente contrariata: la normativa, si legge in una nota del ministero degli Esteri, manda “un segnale sbagliato ai manifestanti”, oltre a “interferire negli affari interni di Hong Kong” . “La natura di ciò è estremamente abominevole e nasconde assolutamente intenzioni minacciose – si legge ancora -. Avvisiamo gli Usa di non procedere ostinatamente sulla sua strada, altrimenti la Cina adotterà decise contromisure e gli Usa dovrà rispondere di tutte le relative conseguenze”.
Il ministero degli Esteri della Cina ha dichiarato che prenderà “serie contromisure” in seguito alla firma da parte del presidente americano Donald Trump della legge che sostiene i manifestanti pro-democrazia di Hong Kong. Pechino accusa gli Stati uniti di “intenzioni minacciose”. La Cina ha convocato, per la seconda volta dopo lunedì, l’ambasciatore Usa Terry Branstad chiedendo la fine delle interferenze di Washington negli affari interni di Pechino.
Intanto la polizia di Hong Kong è entrata nel campus del Politecnico dopo un lungo assedio durato 12 giorni. Gli agenti hanno requisito le molotov e gli altri oggetti pericolosi abbandonati dai manifestanti pro-democrazia che si sono asserragliati nella zona dal 16 novembre.