La confessione di Trump: condivisi dei ‘segreti’ con la Russia
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Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump in due tweet, risponde alle accuse formulate da un articolo del Washington Post, secondo cui avrebbe rivelato segreti dell’intelligence al ministro degli Esteri russo Lavrov nel corso di un incontro alla Casa Bianca. “Come presidente volevo condividere con la Russia (, cosa che ho assolutamente il diritto di fare, alcuni fatti relativi al terrorismo e alla sicurezza dei voli aerei. Per ragioni umanitarie, inoltre, voglio che la Russia faccia grandi passi avanti nella sua lotta contro l’Isis e il terrorismo”.
Secondo il quotidiano le informazioni classificate, rivelate ai russi da Trump, erano state fornite da un partner degli Usa attraverso uno scambio di intelligence considerato talmente “sensibile” che i dettagli non sono stati comunicati ad altri alleati e sono stati notificati ad un numero ristretto di persone in seno allo stesso governo Usa. La fonte del Post ha parlato di “informazioni in codice”, ovvero uno dei piu’ alti livelli di segretezza nell’ambiente degli 007, sostenendo che Trump ha rivelato “più informazioni all’ambasciatore russo di quanto condiviso con i nostri alleati”.
“La Casa Bianca deve fare presto qualcosa per riportare se stessa sotto controllo e nell’ordine”, ha dichiarato il repubblicano Bob Corker, presidente della commissione Esteri del Senato americano. Il senatore ha riconosciuto che il team per la Sicurezza nazionale sta facendo un buon lavoro ma, sottolinea: “il caos creato dalla mancanza di disciplina sta creando un ambiente preoccupante”. Il senatore democratico Mark Warner, vicepresidente della commissione Intelligence, dal canto suo ha twittato: “se vero, questo e’ uno schiaffo in faccia alla comunità dell’intelligence. Mettere a rischio fonti e metodi non e’ scusabile, in particolare con i russi”.