La Corea del Nord annuncia: “Siamo una potenza nucleare”
La Corea del Nord ha annunciato ufficialmente di essere diventata uno Stato nucleare. L’annuncio, fatto attraverso la tv di Stato, giunge in seguito all’ultimo test balistico effettuato nella notte da Pyongyang e rivendicato come un successo storico. Si tratta infatti di un nuovo modello di missile intercontinentale, il Hwasong-15, che ha raggiunto un’altitudine di circa 4.475 km (2.780 miglia) e ha volato per 950 km (600 miglia) durante i suoi 53 minuti di volo, stabilendo un nuovo primato.
“Ora siamo una potenza nucleare e possiamo colpire tutto il territorio degli Stati Uniti” ha annunciato in modo trionfalistico la tv di Pyongyang, confermando il timore già precedentemente espresso dagli analisti militari statunitensi e cioè che potesse trattarsi del razzo più potente tra quelli sperimentati finora dal regime di Kim Jong-Un. Gli esperti della Union of Concerned Scientist avevano infatti dichiarato che regolando la traiettoria i missili nordcoreani sarebbero potuti arrivare fino a Washington e a tutta la costa orientale americana. Il lancio di queste ultime ore ha di fatto confermato la potenziale minaccia.
Minaccia di cui tutte le principali forze internazionali sono consce. “È una minaccia e ce ne occuperemo” ha dichiarato ai giornalisti il Presidente degli Stati Uniti Donald Trump ieri sera, prima ancora dell’annuncio di Pyongyang. Trump, con l’omologo sudcoreano Moon Jae-in e il premier nipponico Shinzo Abe, che rimarcano il carattere “inaccettabile” dell’ultima intemperanza del Nord, ha ribadito il proposito di stare accanto agli alleati e di aumentare la pressione sul regime di Kim Jong-Un. Il segretario di stato americano Rex Tillerson ha chiarito che al momento per gli Usa le opzioni diplomatiche per risolvere la crisi restano sul tavolo, ma è stato chiesto alla comunità internazionale anche di prendere ulteriori misure al di là delle sanzioni già adottate dal consiglio di sicurezza dell’Onu, compreso il diritto di proibire il traffico marittimo che trasporta beni verso e dalla Corea del nord.
Intanto la Corea del Sud ha effettuato subito un’esercitazione missilistica difensiva per rispondere al lancio del missile Hwasong-15 e il governo giapponese ha riunito un gabinetto di crisi. Il ministro della Difesa giapponese Itsunori Onodera ha inoltre reso noto che il missile è caduto in mare a 250 chilometri a ovest della prefettura di Aomori, la parte più a nord dell’arcipelago, nell’isola dell’Honshu.
Netta la condanna anche da parte della Cina, che esprime preoccupazione e opposizione al gesto di Pyongyang. Attraverso le dichiarazioni del portavoce del ministero degli Esteri Geng Shuang, arriva quindi la prima reazione ufficiale di Pechino, che vuole stabilità e pace nella penisola.
Non si fanno attendere le reazioni anche dal Vecchio Continente. La Francia esprime vicinanzia alla Corea del Sud e al Giappone e condanna fermamente il nuovo test balistico e il ministro degli Esteri francese Jean-Yves Le Drian, in una nota diffusa a Parigi, ribadisce la necessità, oggi più che mai, di rafforzare la pressione e le sanzioni sulla Corea del Nord.
Il Consiglio di sicurezza dell’Onu, su richiesta di Usa, Giappone e Corea del Sud, ha convocato per oggi una riunione d’emergenza per discutere gli ultimi sviluppi della crisi coreana. La riunione inizierà alle ore 16.30 di New York, le 22.30 in Italia.