L’attacco di Di Maio: “Media e Ue vogliono far cadere il governo”
Il vicepremier pentastellato Luigi Di Maio, dopo le parole accusatorie pronunciate ieri sull’Unione Europea e sui giornali, torna all’attacco di media ed Ue. “Il sistema mediatico e il sistema europeo ormai hanno deciso che questo governo deve cadere il prima possibile. Ma più fanno così, più ci compattano”, ha dichiarato durante un incontro elettorale in Basilicata il leader pentastellato, che ha spiegato come i continui attacchi non fanno altro che unire e avvicinare sempre di più Lega e M5s, che nonostante siano due forze politiche molto diverse, si uniscono nella comune lotta per difendersi e difendere l’Italia.
Di Maio torna poi a parlare della Manovra, che non avrà speranze solo se l’Unione Europea si rapporterà con il nostro governo in modo pregiudicante. Se al contrario da parte di Bruxelles ci sarà un’apertura, l’Italia è pronta a dialogare. “Il deficit noi ne facciamo un po’ ma lo possiamo ripagare con la crescita, a differenza del passato in cui si faceva il deficit per poi prendere quei soldi e metterli o in qualche bonus elettorale o nelle banche, nei sistemi di lobby”.
Di Maio, riferendosi poi alle elezioni europee di primavera, ha annunciato un terremoto politico, che cambierà tutte le regole, esattamente come è già successo in Italia il 4 marzo. Su possibili alleanze pre-elettorali con la Lega, il leader pentastellato fa sapere che al momento non c’è questa intenzione, ma che i due partiti sono sempre più vicini.
Intanto i giornali direttamente chiamati in causa da Di Maio hanno replicato alle accuse.’Stia sereno Onorevole @luigidimaio. Il gruppo Gedi non sta morendo. Grazie alla professionalità dei suoi giornalisti, siamo il primo gruppo editoriale del Paese. Grazie agli investimenti fatti, siamo leader nel digitale. Soprattutto continueremo a raccontare la verità’, ha replicato via twitter il Presidente del Gruppo Gedi Marco De Benedetti.
Denuncia un’emergenza di libertà di stampa Carlo Verna, Presidente nazionale dell’Ordine dei giornalisti, che esprime la sua solidarietà ai colleghi del gruppo Gedi e chiarisce che nessuno si può illudere di poter cancellare con qualunque provvedimento di legge il giornalismo.