M.O.: Benyamin Netanyahu ha sciolto gabinetto di guerra. Scontri a Rafah
Piccola svolta nella guerra in Medio Oriente. Benyamin Netanyahu ha annunciato lo scioglimento del gabinetto di guerra. Il premier ha informato i ministri durante la riunione del Gabinetto di sicurezza politico dopo le recenti dimissioni di Benny Gantz e Gadi Eisenkot da quello di guerra. Secondo le previsioni, Netanyahu continuerà a tenere riunioni limitate a scopo di “consultazione”.
E nonostante l’annuncio della pausa tattica per consentire l’ingresso di aiuti umanitari, le ostilità continuano a Rafah e nel sud di Gaza. A riferirlo, parlando con i media a Oslo, il capo dell’Unrwa, Philippe Lazzarini. Inoltre, l’agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi ha riferito della morte, dall’inizio del conflitto fra Israele e Hamas, di 193 dei suoi lavoratori nella Striscia di Gaza: è il numero più alto nella storia dell’ONU. “Gaza è il luogo più pericoloso al mondo per gli operatori umanitari”, ha scritto l’UNRWA in un messaggio sul suo profilo X. Oltre ai 193 membri dell’UNRWA, almeno trenta operatori dei servizi di emergenza della Mezzaluna Rossa palestinese sono stati uccisi dal fuoco israeliano. Secondo l’Ufficio delle Nazioni Unite per il coordinamento degli affari umanitari, le ostilità a Gaza “in aree densamente popolate” rappresentano una grave minaccia per i civili, compresi gli operatori umanitari, e minano “l’accesso e le operazioni umanitarie”.
Sul fronte ostaggi, secondo il Wall Street Journal, erano entrambe legate ad Hamas le due famiglie di Gaza che hanno tenuto i 4 ostaggi israeliani liberati dall’esercito lo scorso 8 giugno. Secondo il quotidiano Shlomi Ziv, Andrey Kozlov e Almog Meir Jan erano prigionieri della famiglia Al-Jamal, legata da Hamas e considerata una delle più potenti famiglie nel campo profughi di Nuseirat.