Mandato d’arresto internazionale per Putin, Medvedev: “carta igienica”
La Corte penale internazionale dell’Aia ha emesso un mandato d’arresto contro Vladimir Putin in quanto “responsabile del crimine di guerra di deportazione illegale di bambini dall’Ucraina alla Russia”. Ira di Mosca con il vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo Medvedev che tuona: “è carta igienica. Non c’è bisogno di spiegare DOVE dovrebbe essere usato questo documento”.
Esulta Kiev. “Una decisione storica” ha dichiarato il presidente Zelensky nel suo consueto discorso serale alla nazione. “Una decisione da cui partirà la responsabilità storica”, ha commentato il leader ucraino su Telegram. “Sarebbe impossibile portare a termine un’operazione così criminale senza l’ordine del massimo leader dello Stato terrorista”. Zelensky ha quindi ringraziato la Cpi “per la volontà di consegnare davvero alla giustizia i colpevoli”.
Biden ritiene il mandato d’arresto “giustificato”. L’inquilino della Casa Bianca ha dichiarato: “Putin ha chiaramente commesso dei crimini di guerra: il mandato di arresto della Corte penale internazionale nei suoi confronti è giustificato”.
Per l’Ue: il mandato “è solo l’inizio”. L’Alto rappresentante della politica estera Ue Josep Borrell ha infatti precisato: “con il mandato di arresto contro Vladimir Putin ci troviamo di fronte a un’importante decisione di giustizia internazionale e per il popolo ucraino. Abbiamo sempre detto nell’Unione Europea che gli autori dei crimini in Ucraina dovranno essere ritenuti responsabili: questo è solo l’inizio del processo. Non può esserci impunità”, ha aggiunto Borrell.
Xi sarà lunedì a Mosca. Si tratta della prima visita del presidente cinese in Russia dall’inizio della guerra contro l’Ucraina, oltre un anno fa. Xi Jinping è stato appena rieletto per un terzo mandato dopo la modifica della costituzione cinese. Ufficialmente la visita cinese è rivolta alla pace. Nella realtà è un esplicito messaggio al mondo di collaborazione tra i due Paesi il cui modus operandi in fatto di annessioni illecite sembra molto simile. Le dichiarazioni del portavoce del ministero degli Esteri cinese, Wang Wenbin secondo cui Pechino punta a “praticare un vero multilateralismo, a migliorare la governance globale e a contribuire allo sviluppo e al progresso del mondo”, stridono fastidiosamente con le notizie che si susseguono sui media occidentali sulle presunte vendite di armi da parte di aziende cinesi all’esercito russo.
Oggi, nono anniversario dell’annessione russa della Crimea. Nella notte le forze di Mosca hanno colpito la città di Zaporizhzhia. A confermarlo il sindaco, Anatolii Kurtiev, aggiungendo che nell’attacco è stato distrutto un ristorante e l’onda d’urto ha danneggiato alcuni condomini. Secondo l’Amministrazione militare della regione, sono stati usati missili S-300. Per ora non si registrano vittime o feriti. Inoltre secondo lo Stato Maggiore ucraino, le truppe russe stanno tentando senza successo di sfondare le difese ucraine nelle direzioni di Lyman, nel Donetsk, e di Kupiansk, nella regione di Kharkiv. Secondo i militari ucraini, la Russia ha sferrato 19 attacchi aerei nell’ultimo giorno e ha effettuato 26 attacchi con sistemi missilistici a lancio multiplo. Kiev avrebbe abbattuto 11 droni.