Medio Oriente, oggi la visita di Blinken in Israele. Diffuso un nuovo video del massacro del 7 ottobre
Oggi è il giorno della visita del segretario di Stato Usa Antony Blinken in Israele. Per l’occasione è stata organizzata una manifestazione di protesta contro il governo del premier Benjamin Netanyahu davanti alla Knesset, il Parlamento israeliano a Gerusalemme: i manifestanti con un un sit-in hanno ostacolato l’ingresso in Aula dei deputati e chiedono a gran voce ”elezioni subito”.
La nota dei manifestanti. “Tutte le speranze illustrate dal governo in occasione di questo momento di emergenza sono state distrutte dal fallimento delle loro azioni, espresse dalla loro disfunzione, dall’abbandono degli ostaggi, dal danno fatale alla reputazione internazionale di Israele, dal loro continuo incitamento e divisione e dal dirottamento dei bilanci a favore degli interessi personali a scapito del pubblico”, affermano gli organizzatori che nella nota aggiungono: “Siamo venuti alla Knesset per chiedere elezioni subito, l’immediata sostituzione del governo e l’espulsione degli estremisti”.
Netanyahu resta sordo alle proteste. Il premier israeliano, non ha infatti alcuna intenzione di rimuovere dall’incarico nessuno dei suoi ministri e attuare un ‘rimpasto di governo’, nonostante le pressioni crescenti. Secondo l’emittente televisiva pubblica Kan quello a cui starebbe pensando Netanyahu è invece la chiusura dei ministeri considerati ”minori”.
Lo scopo della visita di Blinken è quello di chiedere a Netanyahu di annunciare la fine della ”fase militare” della guerra nella Striscia di Gaza e di passare a ”raid mirati’‘, secondo quanto annunciato dall’emittente tv israeliana Channel 12. Il capo della diplomazia di Washington ha condannato ieri la “tragedia” delle migliaia di civili uccisi nel conflitto e ha avvertito che il conflitto “può avere un rischio di metastasi con più insicurezza e ancora più insofferenza”.
La tensione con il Libano resta alta. In un’intervista al Wall Street Journal il ministro della difesa israeliano Yoav Gallant ha affermato che se non sarà raggiunto con il Libano un accordo che consenta agli abitanti dell’ Alta Galilea di tornare alle proprie abitazioni, da mesi sotto i bombardamenti di Hezbollah, Israele non esiterà ad usare la forza. “Siamo pronti a fare sacrifici – ha detto Gallant – Loro vedono cosa succede a Gaza e sanno che abbiamo la capacità di fare un ‘copia-incolla’ con Beirut”.
Intanto le forze di sicurezza israeliane hanno diffuso questa mattina un nuovo video che mostra immagini agghiaccianti del massacro di Hamas il 7 ottobre nei kibbutz, lungo le strade del sud di Israele e al rave party nel deserto. Il filmato si conclude con la scritta “Non dimenticheremo mai l’orrore del 7 ottobre. Neanche il mondo dovrebbe farlo”.