Medio Oriente, sì di Hamas al rilascio di 50 ostaggi. A Gaza 70% della popolazione senza acqua potabile
L’esercito israeliano si è ritirato dall’ospedale al-Shifa di Gaza City, dove era entrato per un’operazione militare “mirata” in un’area “specifica” della struttura. Hamas ha intanto accettato le linee generali di un accordo che prevede il rilascio di circa 50 ostaggi in cambio di una tregua di tre giorni nella Striscia di Gaza ma Israele non ha ancora detto sì e sta negoziando i dettagli. Lo riporta Reuters sul suo sito citando un funzionario informato del negoziato: non si sa, precisa l’agenzia, quante donne e bambini palestinesi Israele libererebbe dalle sue carceri come parte dell’accordo in discussione.
L’esercito israeliano ha fatto saltare il palazzo del parlamento di Hamas a Gaza, conquistato nei giorni scorsi. Dopo numerosi lanci dal Libano nell’ultima ora, Israele sta colpendo ora oltre confine le postazioni da cui sono arrivati i tiri. Lo ha fatto sapere l’esercito che ha aggiunto di aver colpito una postazione di Hezbollah nel sud del Libano. Le Nazioni Unite fanno sapere che entro la fine della giornata, circa il 70% della popolazione di Gaza non avrà accesso all’acqua potabile.
Tre alti funzionari iraniani hanno reso noto che l’ayatollah Ali Khamenei, la Guida suprema dell’Iran, ha inviato un chiaro messaggio al capo di Hamas. Nel corso del loro incontro a Teheran all’inizio di novembre, avrebbero detto: “Non ci avete dato alcun avvertimento del vostro attacco del 7 ottobre contro Israele e noi non entreremo in guerra per vostro conto”. Khamenei ha inoltre ribadito che l’Iran, da lungo tempo sostenitore di Hamas, continuerà a dare al gruppo il suo sostegno politico e morale, ma non interverrà direttamente.
Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha intanto detto alla premier Giorgia Meloni che Ankara si aspetta che l’Italia sostenga un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza.