Meloni vede Orban a Bruxelles, bilaterale su caso Salis e aiuti a Kiev
Trattative nella notte a Bruxelles alla vigilia del difficile Consiglio europeo straordinario. La presidente del Consiglio Giorgia Meloni e il primo ministro ungherese Viktor Orban hanno avuto un faccia a faccia, all’Hotel Amigo, durato circa un’ora. Un incontro che fa seguito ad altri due colloqui ravvicinati sul dossier migrazione e sull’allargamento dell’Ue, con Giorgia Meloni nella veste di “mediatrice”. L’obiettivo dei leader europei è infatti quello di ammorbidire la posizione di Orban sul pacchetto di aiuti all’Ucraina: misura sulla quale l’Ungheria aveva posto il veto in occasione del Consiglio di dicembre.
Meloni e Orban hanno discusso anche del caso di Ilaria Salis, la maestra 39enne milanese da quasi un anno detenuta a Budapest, accusata di aver aggredito due estremisti di destra. “La magistratura non dipende dal governo, mi muoverò per un equo trattamento” avrebbe detto in merito il premier magiaro, assicurando: “Tutti i diritti saranno garantiti”. La detenuta italiana “non è stata isolata dal mondo”, ha però precisato. Budapest ha parlato inoltre di “misure adeguate alla gravità dell’accusa del reato commesso”.
E mentre la diplomazia italiana si muove per riportarla in Italia, su Ilaria Salis scoppia una polemica tutta italiana. La Lega ha fatto sapere che la donna, nel 2017, finì a processo per l’assalto a un gazebo del partito. E anche se i suoi legali precisano che fu assolta “per non aver commesso il fatto”, il leader del Carroccio Matteo Salvini attacca: “È assurdo che questa Salis in Italia faccia la maestra”. Immediata la replica del padre di Salis che parla di “dichiarazioni fuori luogo”. Interviene anche il ministro degli Esteri Antonio Tajani che commenta: “Noi siamo garantisti, finché non c’è una condanna in giudicato una persona è innocente”.