Migranti, aula semideserta al Parlamento Ue: è scontro Junker-Tajani
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L’ aggravarsi dell’emergenza migranti in Italia, con il conseguente richiamo del premier Paolo Gentiloni ad una concreta dimostrazione di solidarietà da parte degli Stati membri della Ue, ha scaricato inevitabili pressioni anche sulle istituzioni europee. Lo spiega bene un episodio avvenuto questa mattina durante l’assemblea plenaria all’Europarlamento di Strasburgo dove è andato in scena un duro scontro tra il presidente della Commissione Europea Jean-Claude Juncker e il presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani. Juncker, che avrebbe dovuto parlare dei risultati della presidenza maltese e della crisi migratoria, si è lamentato per i pochi parlamentari presenti in aula: “Siete ridicoli”, ha attaccato, subito ripreso da Tajani. “Moderi i termini”, lo ha interrotto. “Il fatto che c’è solo una trentina di deputati presenti dimostra che il Parlamento europeo non è serio. Se ci fossero stati Angela Merkel o Macron e non un piccolo Paese come Malta non sarebbe stato così”, ha replicato a sua volta Juncker prima di interrompere bruscamente il suo intervento.
La Commissione Europea discute e presenta oggi a Strasburgo anche le misure in sostegno dell’Italia, che dovrebbero formare la base per la discussione nel prossimo Consiglio Affari Interni informale di Tallin. Da Strasburgo, Juncker ha promesso che l’Europa “dimostrerà con i fatti che vuole restare solidale, soprattutto con l’Italia che dimostra un atteggiamento eroico nell’ambito della gestione dei flussi migratori. La solidarietà è d’obbligo”.
Intanto l’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (Oim) aggiorna i numeri sugli arrivi in Europa dal Mediterraneo nel 2017, segnalando lo sfondamento della soglia dei 100mila. Dallo scorso gennaio, oltre 85mila migranti sono arrivati in Italia, 9300 in Grecia, 6500 in Spagna. Le acque hanno inghiottito 2247 persone.
Numeri in costante crescita che “costringono” Austria e Svizzera a misure preventive. Vienna si è detta infatti pronta a schierare fino a 750 militari al Brennero “molto presto” se il flusso di migranti dall’Italia non diminuirà. Mentre la Svizzera si prepara a rafforzare i controlli e la presenza della polizia lungo le frontiere. Molti agenti affiancheranno i colleghi già impegnati in Ticino, Grigioni e Vallese.