Moldavia, proiezioni voto su referendum adesione Ue: “no” avanti. Sondu al ballottaggio

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Si avvicina la data delle elezioni regionali, comunali (in alcuni enti locali) e del referendum costituzionale

Seggi chiusi in Moldavia per il voto al referendum sull’Ue e le presidenziali. Secondo la Commissione elettorale nazionale, l’affluenza si attesta al 51,4% quindi il quorum di un terzo necessario è stato raggiunto. Per quanto riguarda il referendum di annessione all’Ue al momento sarebbe in testa il NO con il 58,1%, contro il 41,9% del Sì. Un rovesciamento rispetto al 55% per il Sì previsto dai sondaggi della vigilia. Per le presidenziali Sandu al momento guida con il 34,1%. Possibile il ballottaggio.

La presidente pro-Ue della Moldavia Maia Sandu ha denunciato brogli elettorali nel referendum costituzionale sull’ingresso dell’ex repubblica sovietica nell’Unione europea.  “Abbiamo prove e informazioni che un gruppo criminale intendeva comprare 300.000 voti. Si tratta di una frode senza precedenti il cui obiettivo è compromettere la democrazia”.

Il risultato del referendum resta non è vincolante, ma perderlo minerebbe il prestigio di Sandu che al momento, per quanto riguarda le presidenziali, guida con il 34,1% ma resta lantana da una vittoria al primo turno e dovrà giocarsela al ballottaggio del 3 novembre.

La presidente in carica, la filo-occidentale Maia Sandu, aspira a un secondo mandato, ma è osteggiata da diversi candidati filo-russi fra gli 11 totali. I principali sfidanti sono Alexandr Stoianoglo, ex procuratore sostenuto dal Partito Socialista (filorusso), e Renato Usatii, ex sindaco di una cittadina al nord del Paese, Balti. Se alle presidenziali nessuno degli undici candidati avrà più del 50%, il 3 novembre si terrà il ballottaggio.

Su queste elezioni grava il timore di un’ingerenza russa. La polizia moldava, in una nota diffusa nel pomeriggio, ha fatto sapere di aver identificato 34 incidenti elettorali per compromettere l’esito delle elezioni. Nelle scorse settimane, invece, la polizia ha effettuato centinaia di arresti dopo aver scoperto un massiccio piano di compravendita di voti, avvertendo che fino a un quarto dei voti espressi potrebbe essere stato influenzato dal denaro russo. Secondo il capo della polizia, nel mese di settembre Mosca ha cercato di comprare il “no” al referendum sull’Ue di oltre 130mila elettori moldavi, grazie a Ilan Shor, oligarca moldavo filo-russo, fuggito dal Paese dopo il furto nel 2014 da tre banche moldave di un miliardo di dollari (il 12% del Pil).