Ostaggi Israele, Netanyahu-Hamas: accordo lontano
Le posizioni rimangono distanti e Hamas va verso il no all’accordo per il cessate il fuoco e la liberazione degli ostaggi proposto a Parigi. Secondo le news che trapelano, Hamas continua a chiedere il ritiro di Israele da Gaza con garanzie sulla fine della guerra e, inoltre, punta a ottenere la liberazione di un maggior numero di detenuti palestinesi rispetto a quanto prospettato. Il no di Hamas, però, ieri nella giornata ritenuta chiave nel dialogo, non è stato formalizzato.
Le due parti rimangono lontane e la mediazione continua a rimanere complessa. Il leader di Hamas a Gaza, Yahya Sinwar, non si sposta dalla posizione già nota: intende chiedere solide garanzie per la fine della guerra ed il ritiro delle truppe israeliane dalla Striscia. Un’altra fonte vicina ad Hamas dice alla tv palestinese Quds news network che le parti non sono affatto vicine ad un accordo e che il gruppo insiste per la fine della guerra come punto di partenza.
Da Tel Aviv, nessuna apertura nelle dichiarazioni del premier israeliano Benjamin Netanyahu: “L’obiettivo fondamentale – dice – è prima di tutto l’eliminazione di Hamas”. Per questo, riguardo al possibile accordo per il rilascio degli ostaggi, il premier israeliano ribadisce: “non accetteremo ogni accordo, a qualsiasi prezzo”. Le notizie diffuse dalla stampa riguardo alla disponibilità di rilasciare un grande numero di terroristi non corrispondo al vero. Netanyahu ribadisce le tre condizioni per arrivare all’eliminazione di Hamas: la distruzione di tutti i suoi 24 battaglioni, 17 dei quali sono stati già annientati, completare le operazioni mirate nel nord e nel centro della Striscia e la neutralizzazione della rete dei tunnel, operazione “che richiede più tempo”.