‘Politico’: la Corte Suprema Usa vuole annullare la legge sull’aborto del ’73
Sta destando sdegno e protesta l’indiscrezione del quotidiano americano ‘Politico’ sulla volontà della Corte Suprema, di votare per annullare la legge del 1973 che garantisce il diritto all’aborto negli Stati Uniti. Dunque si va verso l’abolizione della storica sentenza “Roe vs Wade”, di quasi 50 anni fa, che garantiva la tutela costituzionale federale del diritto all’aborto, poi integrata da una successiva decisione del 1992: “Planned Parenthood vs Casey”. Il giornale statunitense è riuscito ad ottenere in esclusiva una bozza scritta dal giudice Samuel Alito sul parere della maggioranza dei saggi.
Sempre secondo ‘Politico’, la bozza risalirebbe a febbraio. I quattro giudici nominati dai repubblicani – Clarence Thomas, Neil Gorsuch, Brett Kavanaugh e Amy Coney Barrett – hanno votato con Alito, anche lui nominato da un presidente del Gran Old Party, George W. Bush, nel 2005, per abolire il diritto all’aborto. I tre giudici democratici Stephen Breyer, Sonia Sotomayor e Elena Kagan stanno lavorando a una contro-bozza, mentre non si conosce ancora la posizione del presidente della Corte suprema John Roberts, nominato sempre da Bush nel 2006 e considerato un moderato.
Le reazioni. “Credo che il diritto della donna a scegliere sia fondamentale, la Roe è stata una legge degli Stati Uniti per quasi 50 anni, la correttezza di base richiede che non sia ribaltata”. Sono state queste le parole del presidente Joe Biden diffuse da una nota della Casa Bianca dopo che è trapelata la bozza della Corte Suprema volta a cancellare la storica sentenza sul diritto di aborto. Secondo il presidente Usa “spetterà ai nostri dirigenti eletti proteggere il diritto della donna a scegliere e spetterà agli elettori eleggere dirigenti pro scelta a novembre”.
Le accuse di Nancy Pelosi. La speaker della Camera ed esponente dei Democratici, dopo la fuga di notizie, ha accusato alcuni membri della Corte Suprema: “Molti di questi giudici conservatori, che non devono rendere conto al popolo americano, hanno mentito al Senato degli Stati Uniti e stracciato la costituzione. Se le notizie sono corrette, la Corte suprema è pronta a infliggere la più grande restrizione dei diritti degli ultimi 50 anni, non solo alle donne ma a tutti gli americani”, ha attaccato Pelosi.
Fronti opposti. Se la reazione dei Democratici alla divulgazione del documento è stata un’immediata denuncia del suo orientamento giuridico, i conservatori hanno invece evidenziato la gravità della divulgazione del documento che effettivamente è un episodio senza precedenti nella storia dei processi deliberativi della Corte Suprema.
Manifestazioni e proteste dopo la notizia. Numerosi manifestanti si sono riuniti nella notte, davanti alla sede della Corte per contestare la decisione. Alcuni si sono seduti silenziosamente a terra davanti a una fila di candele accese. Altri si sono messi in cerchio, urlando slogan contro il pronunciamento. La decisione della Corte Suprema, non sarà definitiva fino a quando non verrà pubblicata e le rivelazioni di ‘Politico’ probabilmente apriranno un acceso dibattito in tutto il Paese.
La maggioranza degli americani non condivide la volontà della Corte. Un sondaggio che ha preso a campione gli elettori alle ultime elezioni presidenziali ha fatto emergere che il 69% ritiene che la legge del ’73 non vada toccata, mentre il restante 29% è per un suo superamento. Un’altra rilevazione demoscopica condotta per l’Associated Press dello scorso dicembre, evidenziava inoltre, come per gli elettori democratici fosse una priorità la protezione dei diritti relativi all’aborto. Infine in un altro sondaggio la maggioranza degli americani è risultata a favore del mantenimento della possibilità di interrompere la gravidanza legalmente nella maggior parte dei casi, se non addirittura in tutti.