Presidenziali in Russia, Putin vince con un plebiscito
Vladimir Putin ha ottenuto un autentico plebiscito alle presidenziali in Russia col 90% delle preferenze. Molto alta anche l’affluenza che ha visto i russi recarsi alle urne per oltre il 70%. Non sono mancate le proteste, a cominciare da quelle indette dal dissidente Alexey Navalny che – prima di morire – aveva condotto i suoi connazionali verso il “Mezzogiorno contro Putin”. Decine di persone sono state fermate.
Il capo del Cremlino dunque è stato riconfermato per un quinto mandato. E subito sono arrivate le reazioni dei leader di diversi Paesi. “Le elezioni in Russia non sono state né libere né regolari e hanno riguardato anche territori ucraini occupati illegalmente”, ha scritto su X il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani. Congratulazioni a Putin per la vittoria “straordinaria” sono arrivate invece dal presidente venezuelano, Nicolas Maduro, che ha parlato di “un processo elettorale impeccabile che negli ultimi tre giorni ha visto una partecipazione democratica in maniera esemplare”. Congratulazioni anche dal presidente della Bolivia, Evo Morales.
Intanto Amnesty International denuncia i tentativi russi di “alterare” l’identità della Crimea. E’ quanto si legge in un report, nel quale si precisa che “da quando ha annesso la Crimea nel marzo del 2014, la Russia ha cercato di sopprimere l’identità ucraina nella penisola del Mar Nero” e “lo stesso metodo è stato utilizzato con altri territori annessi in Ucraina”. “In 10 anni di occupazione – sostiene Amnesty – la Russia ha fatto tutto ciò che era in suo potere per delegittimare la sovranità dell’Ucraina sulla Crimea e alterare la composizione etnica della penisola”. Il rapporto descrive i tentativi di rimodellare la composizione demografica della Crimea, che ospita anche i tatari di Crimea che hanno ampiamente boicottato il referendum del 2014.