Pyongyang accusa gli States di intralciare il processo di pace e l’Iran punta il dito contro Trump sul nucleare
Dopo le prime aperture, la Corea del Nord torna ad accusare gli Stati Uniti di rovinare la nascente distensione con il Sud dopo l’incontro tra i due leader Kim Jong-un e Moon Jae-in. Pyongyang definisce infatti “fuorvianti” le affermazioni della Casa Bianca secondo cui la politica di Washington di sanzioni e pressione politica sarebbe il fattore che ha condotto il regime al tavolo dei negoziati. Un portavoce del ministero degli Esteri citato dall’agenzia di Stato nordcoreana definisce le affermazioni un “pericoloso tentativo” di rovinare la nascente distensione tra le due Coree dopo l’incontro tra i due leader Kim Jong Un e Moon Jae-in.
Proprio durante il summit tra i due leader, la Corea del Nord aveva infatti accettato di avviare una denuclearizzazione della penisola. “Gli Stati Uniti stanno deliberatamente provocando la Corea del Nord proprio mentre la situazione della penisola coreana sta andando verso la pace e la riconciliazione”. Un incontro tra Kim e il presidente degli Stati Uniti Donald Trump è atteso tra la fine di questo mese e l’inizio di giugno.
Intanto anche dall’Iran arrivano avvertimenti agli Stati Uniti che affronteranno uno “storico pentimento” se si ritireranno dall’accordo sul nucleare firmato nel 2015. E’ quanto ha dichiarato il presidente del Paese mediorientale, Hassan Rohani, affermando che Teheran ha in programma piani per far fronte a qualsiasi decisione del presidente americano, Donald Trump, il quale ha affermato per l’appunto di voler ritirare gli Stati Uniti dall’accordo sul nucleare.