Romania, la Corte Costituzionale annulla le elezioni. Georgescu: “La decisione è un golpe”

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Romania nel caos dopo che la Corte Costituzionale ha deciso di annullare il primo turno delle elezioni presidenziali. La decisione è senza precedenti e arriva in seguito alle accuse del presidente Klaus Iohannis di una vasta campagna social della Russia per promuovere il vincitore Calin Georgescu su piattaforme come TikTok e Telegram.

Georgescu: “La decisione dell’Alta Corte è un golpe”. Georgescu, outsider di estrema destra, che domenica 8 dicembre, avrebbe dovuto affrontare al ballottaggio la riformista Elena Lasconi del partito Save Romania Union, ha definito la decisione un vero e proprio ‘colpo di stato’. “Lo Stato romeno ha preso la democrazia e l’ha calpestata. La decisione della Corte costituzionale rappresenta molto di più di una controversia giuridica. È ufficialmente un colpo di Stato”, ha detto Georgescu secondo i media di Bucarest.

Klaus Iohannis: “resterò in carica fino a quando non verrà eletto un successore”. In un discorso alla nazione, il presidente pro-Ue ha dichiarato che non abbandonerà la sua carica “fino a quando non verrà eletto un nuovo presidente della Romania”, ha affermato Iohannis in un discorso, in cui ha sottolineato che la Romania si trova “in una situazione senza precedenti” e di aver ricevuto già dopo il 24 novembre, data del primo turno delle presidenziali, segnalazioni da parte dell’intelligence su dinamiche poco chiare a livello elettorale. “La Romania è e rimane un Paese sicuro, solido e filoeuropeo”, ha aggiunto Iohannis.

La nota della Corte Costituzionale: l’annullamento del processo elettorale arriva “al fine di garantire la correttezza e la legalità” dello stesso. Due giorni fa, il presidente della Romania, Klaus Iohannis, aveva declassificato cinque documenti di istituzioni e agenzie d’intelligence romene, in cui si evidenziava che il risultato di Georgescu “non era un esito naturale”, ma frutto di una campagna orchestrata da un “attore statale”. Il candidato di estrema destra avrebbe beneficiato di una campagna su TikTok simile ad operazioni condotte dalla Russia in Ucraina e Moldavia.

Cosa succede ora? L’esito naturale sarebbe ritornare a votare. La legge infatti prevede che, in caso di annullamento, le elezioni devono essere riconvocate la seconda domenica dopo la data della decisione, in questo caso il 22 dicembre.